Le elezioni politiche del prossimo 4 marzo sono uno dei temi maggiormente dibattuti in ambito venatorio. Ne è un chiaro esempio la cabina di regia creata ad hoc dalle associazioni riconosciute a livello nazionale, il tutto rafforzato da una serie di dichiarazioni sulle aspettative. Secondo la Federcaccia provinciale di Brescia non è presto per pensare a questo voto, importante sia per i cittadini che per i cacciatori.
Nella rubrica “Cacciapensieri”, l’associazione ha spiegato come sia giunto il momento per trovare accordi con le forze politiche, per lo meno quelle che non prevedono l’abolizione della caccia. Si tratta di chiedere soprattutto che il rispetto delle leggi non sia a senso unico, ma anche per chi vede nei cacciatori l’unico problema per quel che riguarda la salvaguardia dell’ambiente. Federcaccia Brescia vorrebbe che l’impegno dei cacciatori continui e sia riconosciuto come valore aggiunto, in modo da mantenere il tessuto sociale italiano, dei suoi borghi e delle campagne.
Alla politica occorre chiedere impegni precisi e non vaghe promesse come avviene di solito, evitando che si ceda alla pressione del fanatismo ambientalista. Per la sezione bresciana dell’associazione è l’unica soluzione per scongiurare la sfiducia crescente. “Cacciapensieri” sottolinea infine come i politici disposti ad ascoltare le ragioni del mondo venatorio siano una decina a livello regionale e ancora meno a livello nazionale, di conseguenza è necessario mettere a fuoco pochi punti precisi e su questi pretendere consenso.