La sezione di Brescia della Federazione Italiana della Caccia è tornata a parlare dell’uccisione di un Ibis Eremita in Val Camonica, per la precisione nel comune di Darfo. Come ricordato dall’associazione venatoria, l’animale è stato abbattuto utilizzando una munizione spezzata a pallini, di conseguenza si può anche pensare che il responsabile sia stato un cacciatore. Lo sdegno dei media per l’episodio è stato definito lecito da Federcaccia Brescia, anche se il problema è stato eccessivamente amplificato.
I federcacciatori bresciani sono convinti che l’autore dell’abbattimento sia un ignorante, visto che non conosce la selvaggina e non ha usato la testa prima di agire. Nella nota dell’associazione si legge anche che i cacciatori hanno un privilegio enorme, quello di prelevare la fauna selvatica ed è un compito da assolvere nei confronti della società.
L’autore del gesto è stato apostrofato anche “egoista sconsiderato”, dato che la sua azione e quelle simili rendono vani tutti gli sforzi fatti per legittimare la caccia sostenibile e per continuare a praticare la caccia tradizionale. Il comunicato si conclude in modo deciso e ottimistico: “La caccia moderna deve essere etica, corretta, sostenibile, altrimenti non sopravvivrà. Fortunatamente la maggior parte dei cacciatori è onesta e non permetterà che una minoranza di disonesti, perché tali sono, faccia chiudere la caccia di tutti“.