In particolare, i cacciatori e i responsabili gestori delle popolazioni di animali hanno un ruolo determinante secondo FIDC Brescia. L’uomo inteso in questa maniera è stato sempre il vero riequilibratore delle popolazioni selvatiche mediante il prelievo a scopo alimentare. Dunque, l’unica selezione naturale è stata fatta sempre dagli uomini. Oggi non esiste più l’esigenza alimentare e il prelievo selettivo viene distinto in base a sesso ed età degli animali. I contenimenti vengono svolti in maniera lungimirante nella parte valtellinese del Parco dello Stelvio, interventi utili a evitare le morie incontrollate.
In base a quanto stabilito dalla Regione Lombardia con il suo piano di monitoraggio sanitario della fauna selvatica, gli animali trovati morti devono essere analizzati e smaltiti per verificare la presenza o meno di eventuali malattie (tubercolosi in primis). Il prelievo controllato, poi, agevola la filiera del consumo di carne di selvaggina. La conclusione della rubrica è speranzosa: “Forse un giorno anche in Italia si riuscirà a parlare di gestione delle aree protette anche con la presenza attiva dell’uomo“.