La Regione Lombardia ha avviato le procedure per il rinnovo dei comitati di gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia e dei Comprensori Alpini giunti quest’anno a naturale scadenza. Sono esclusi queLli che sono stati commissariati, per esempio l’ATC di Brescia, la cui durata di 5 anni è ripartita al momento dell’insediamento del nuovo Comitato. Quindi nella nostra provincia sono al rinnovo solo i Comprensori e tutti i rappresentanti di zona di Federcaccia stanno riunendo i presidenti delle sezioni comunali della nostra associazione per raccogliere le candidature dei rappresentanti che variano per numero in base alla percentuale di soci iscritti a Federcaccia.
E’ un appuntamento importante perché da queste persone, insieme agli altri rappresentanti espressi da Regione, enti locali, associazioni ambientaliste, associazioni agricole ed ovviamente dalle altre associazioni venatorie, dipende la gestione dei Comprensori per i prossimi 5 anni. Alcuni ritengono che “Federcaccia abbia l’onere, perché i numeri lo impongono, di governare Atc e Ca” : nulla di più sbagliato! Federcaccia ha l’onore di gestire molti Atc e Comprensori Alpini e lo fa grazie al consenso ricevuto dai cacciatori tramite l’adesione associativa. Così come avviene anche per altre associazioni venatorie; se qualcuno invece non ha rappresentatività, dovrebbe forse chiedersi perché la propria filosofia gestionale non raccoglie consensi senza invece passare il tempo a criticare Federcaccia, ma anche altre realtà, che ogni giorno fanno o provano a fare gestione venatoria.
La passione dei dirigenti è ammirevole: l’impegno è a titolo gratuito, il dispendio di tempo ed energie è difficilmente quantificabile, il consenso tra i soci sempre parziale perché come sappiamo accontentare tutti è impossibile. Ma nonostante questo i dirigenti di Federcaccia ci sono sempre come ci sono gli altri membri dei Comitati di Gestione, nonostante in passato, ed è avvenuto a Brescia, qualcuno si sia preso anche delle denunce, sia stato portato in Tribunale passando dei brutti momenti, venendo però poi assolto senza che nessuno chiedesse ovviamente scusa. Tante sono le persone che sgomitano per entrare nei Comitati di Gestione, ma troppe sono poi quelle che, resesi conto dell’impegno e delle responsabilità, spariscono e non partecipano più alle riunioni. Nella nostra Associazione questo non avviene e qualora avvenisse, senza nessun problema, si cede il posto a chi ha tempo.
Alcuni rappresentati nominati da altri arrivano ad avere il 70% di assenze: per noi questo è inaccettabile perché la rappresentanza impone il rispetto nei confronti dell’associazione o dei soci che rappresenti. Oltretutto questa responsabilità implica per la nostra associazione, la sgradevole contropartita di vedere spesso un’emorragia di iscritti. Si da per scontato, molti soci cacciatori lo fanno, che chi siede in un Comitato di Gestione di un Atc o di un Ca possa fare quello che vuole: nulla di più sbagliato. Esistono leggi da rispettare, norme e regolamenti legati non solamente alla gestione venatoria ma anche al diritto amministrativo, alle regole fiscali e a quelle sanitarie e via dicendo. Bisogna fare quest’esperienza per capire quanto sia complicata e quanta passione ci vuole per rivestire certi ruoli. (Fonte FIDC BRESCIA – CACCIAPENSIERI)