La scorsa settimana abbiamo commesso un errore. Avevamo infatti scritto che nel testo del calendario venatorio non avevamo trovato traccia dei periodi di prelievo della beccaccia. In realtà il prelievo di questo scolopacide è stato normato nel Decreto del calendario Riduttivo, un documento che, colpa nostra, non avevamo ancora esaminato. Per discostarsi dal parere ISPRA, che ricordiamo chiede di terminare il prelievo alla beccaccia al 31 di dicembre nonostante la nostra legge regionale e la nazionale 157/92 scrivano 31 gennaio, la Regione ha fornito una serie di argomentazioni in modo approfondito, tra le quali anche lo studio del monitoraggio satellitare promosso ormai da anni da Federcaccia. Il Decreto, come dicevamo più sopra, è molto ben argomentato. Quindi per la beccaccia Regione Lombardia ha previsto il prelievo dal 18 settembre 2022 al 19gennaio 2023, e che nel mese di gennaio 2023 il prelievo venatorio della specie sia consentito esclusivamente negli ATC e nelle sole giornate di sabato e domenica, confermando il carniere giornaliero massimo di 2 capi per cacciatore. Ammettere i propri errori e fare ammenda non è un peccato ma anzi può diventare virtù quando questa prassi viene utilizzata da tutti. Ma andiamo avanti e di seguito pubblichiamo anche altre limitazioni previste dal Decreto del calendario Riduttivo.
per la stagione venatoria 2022-2023 è disposta la riduzione del prelievo per le specie Tortora selvatica (Streptotelia turtur), Moretta (Aythya fuligula) Moriglione (Aythya ferina),Pavoncella (Vanellus vanellus), Combattente (Calidris pugnax), Allodola (Alauda arvensis),Quaglia (Coturnix coturnix), per il territorio di competenza regionale ai sensi dell’art. 2, commi 1 e 1bis della l.r. 26/93, come segue:
– la sospensione del prelievo della specie Tortora selvatica, Moretta, Moriglione, Combattente e Pavoncella;
– per l’Allodola un prelievo secondo quanto indicato nelle opzioni previste dal “Piano di gestione nazionale dell’Allodola” ovvero:
prelievo venatorio dal 1 ottobre 2022 al 31 dicembre 2022;
carniere massimo per cacciatore pari a 10 capi giornalieri e 50 stagionali;
gli abbattimenti fuori regione di residenza venatoria devono concorrere al carniere massimo totale di 50 capi previsto stagionalmente per un cacciatore;
– per la Quaglia un prelievo massimo per cacciatore pari a 3 capi giornalieri e 20 stagionali nel periodo tra la terza domenica di settembre il 1 ed il 31 ottobre 2022;
è previsto per le specie: Beccaccino, Frullino, Gallinella d’acqua, Folaga, Porciglione, Germano reale, Alzavola, Codone, Fischione, Mestolone, Marzaiola, Canapiglia, il prelievo dalla terza domenica di settembre 2022 al 19 gennaio 2023;
è previsto poi:
– per la specie Codone un carniere giornaliero e stagionale non superiore rispettivamente a 5 e 25 capi per cacciatore;
– per la specie Merlo il prelievo compreso tra la terza domenica di settembre 2022 ed il 31dicembre 2022, con prelievo nel mese di settembre da appostamento con 5 capi abbattibili per cacciatore per giornata di caccia;
– per la specie Tordo bottaccio il prelievo compreso tra la terza domenica di settembre 2022 ed il 31 dicembre 2022;
– per le specie Tordo sassello e Cesena il prelievo compreso tra il1 ottobre 2022 e il 19gennaio 2023;
– per la specie Beccaccia il prelievo dal 18 settembre 2022 al 19 gennaio 2023,e che nel mese di gennaio 2023 il prelievo venatorio della specie sia consentito esclusivamente negli ATC e nelle sole giornate di sabato e domenica, confermando il carniere giornaliero massimo di 2 capi per cacciatore;
Abbiamo già commentato il Calendario Venatorio 2022/2023. Ci sono troppi “se” e troppi “ma” da mettere in fila senza parlare dei “però”. Le motivazioni alla base del nostro malessere sono tante: nessuna condivisione con il mondo venatorio per la stesura delle bozze del calendario inviate a Ispra, interpretazione parziale e per certi versi discutibile delle sentenze TAR dello scorso anno, un Piano Faunistico Venatorio Regionale non ancora concluso, un arroccamento su concetti riduttivi per ogni forma di prelievo. La politica fatica a tenere a freno questi atteggiamenti degli uffici, popolati da militanti delle associazioni ambientaliste, e fatica ad ogni livello, sia in Regione che al Ministero dell’Ambiente e ad Ispra. Ma in Federcaccia crediamo che si possa cambiare, la politica, quella con la “P” maiuscola ha già dato qualche segnale che se la volontà c’è nulla può resisterle. Il Calendario quest’anno dobbiamo prendercelo così come è, sperando che il TAR valuti con attenzione i sicuri ricorsi delle solite associazioni che a nostro modo di vedere non hanno proprio nulla cui appigliarsi. Magra consolazione quella dei cacciatori lombardi. (Fonte FEDERCACCIA BRESCIA – CACCIAPENSIERI)