Progetto LepreIl Progetto Lepre finanziato dall’ATC Unico di Brescia su precisa indicazione dell’Assemblea dei delegati è uno degli argomenti oggetto di critiche da parte dei 5 consiglieri del Comitato di gestione, che con le loro reiterate assenze hanno portato al Commissariamento dello stesso Atc Unico di Brescia. La Federcaccia provinciale ne ha parlato nella sua rubrica “Cacciapensieri”. I 5 consiglieri criticano l’investimento globale di 76mila euro spalmato su 4 anni perché a loro dire un progetto simile è già stato pubblicato nel 2001. Serve anche in questo caso fare chiarezza.
Il professor Alberto Meriggi pubblicò questo studio nel 2001, finanziato da FIDC, utilizzando dati raccolti in tre Zrc della provincia di Pavia a metà degli anni ’90. Sono passati quindi più di 20 anni e l’ambiente ha subito forti trasformazioni in tutta la Pianura Padana e nuove sostanze chimiche sono state introdotte dal mondo agricolo per i trattamenti delle culture. Inoltre a cavallo del 2010 le popolazioni di lepri del bacino del Po hanno subito un drastico ridimensionamento arrivando quasi ad annullare le catture in provincie come Reggio Emilia, Parma, Piacenza Pavia e il basso mantovano, da sempre molto produttive. Quindi Federcaccia Regionale ha promosso un progetto su larga scala in 4 provincie interessando 11 Zrc e l’Atc di Brescia uno studio nella nostra provincia interessando 5 Zrc; in totale sono state radiocollarate tra i due progetti 160 lepri di diversa provenienza su un territorio di circa 10.000 chilometri quadrati.
E’ evidente che sono molti gli argomenti da chiarire per finalizzare nel miglior modo possibile i ripopolamenti messi in atto dagli Atc e che ignorare “volontariamente” le cause che influenzano il calo delle lepri è sicuramente un’assurdità. In tempi non sospetti abbiamo scritto al professor Meriggi cosa pensasse di questo progetto: di seguito la risposta.” Lo studio, nella sua concezione e programmazione, appare alquanto interessante perché investe un notevole numero di zone protette, dislocate in diverse realtà ambientali. Inoltre l’utilizzo delle tecniche radio-telemetriche permetterà di raccogliere dati dettagliati sulla sopravvivenza, sugli spostamenti, sulla dispersione e sull’uso e selezione degli habitat. Sarà possibile così alla fine del progetto individuare i fattori antropici e ambientali che influenzano la sopravvivenza delle lepri nella Pianura Padana e proporre misure gestionali efficaci per contrastare l’attuale declino.
In conclusione esprimo un parere decisamente positivo sul progetto e sulla sua articolazione”. Alberto Meriggi è docente presso il Dipartimento di Scienza della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia e da sempre si occupa di lepri. Sicuramente i cinque consiglieri del Comitato di Gestione ne sanno molto di più di un docente universitario ma è opinione di Federcaccia Brescia che spendere 1,20 euro a socio per approfondire la conoscenza dei problemi di un selvatico cosi importante, la lepre, sia una scelta obbligata e pratica corretta per chi gestisce un Atc. Restare ignoranti non serve a nessuno.