Una vicenda legata all’uso di fanghi e gessi come fertilizzanti a carico di una società della provincia di Brescia è al centro di grosse polemiche. Non vogliamo entrare nel merito, è compito della magistratura, però alcune riflessioni ci sentiamo in dovere di farle. Cosa hanno fatto di male i terreni della nostra bella pianura Padana per dover ricevere come fertilizzanti fanghi e gessi provenienti dai depuratori delle città? Come si combina l’uso di questi reflui con l’eccellenza della nostra agricoltura? E soprattutto quali sono i risvolti sulla fauna, stanziale e migratoria?
Si dice per esempio che l’allodola sia in difficoltà: sicuramente lo è a transitare sulla pianura Padana se quello che trova sono queste schifezze nei terreni! Nessuno di noi va a mangiare in una trattoria dove si mangia male, si sceglie sempre quella dove il cibo è migliore e di conseguenza anche le allodole come altre specie migratrici si comportano cosi. Tanto è vero che in aree dove l’agricoltura non fa uso di questi residui, pensiamo ai Paesi dell’Est, l’allodola sembra tutto tranne che una specie in sofferenza.
Accogliamo quindi con grande favore le iniziative concrete, legali ed amministrative, portate avanti dall’assessore regionale agricoltura Fabio Rolfi nel voler cercare di frenare e limitare l’utilizzo di questi prodotti nei terreni. Tutelare la Natura, le buone pratiche agricole, gli imprenditori agricoli virtuosi vuol dire veramente cercare di creare una filiera virtuosa e di qualità che faccia rimanere ai massimi livelli quello che è ancora oggi definito il settore Primario, l’agricoltura.