Inoltre non esiste più il vincolo della caccia nei soli comuni in cui sono stati denunciati i danni, ma il prelievo potrà essere autorizzato su tutto il territorio regionale. Lo scorso anno i cacciatori autorizzabili erano 100 mentre quest’anno saranno 600 e il prelievo potrà essere effettuato nel raggio di 500 metri dalle coltivazioni con frutti pendenti, vigneti e meleti, e non più entro i 100 metri. Il periodo del prelievo è compreso tra il 24 settembre ed il 31 ottobre; inoltre i cacciatori interessati a questo tipo di attività venatoria dovranno presentare domanda presso gli Uffici Territoriali Regionali dal 1 al 31 agosto.
I modelli delle domande non ci sono ancora ma è presumibile che saranno disponibili presso gli UTR dalla data prevista nella delibera. Si tratta sicuramente di un passo avanti e non possiamo che rilevare l’impegno di Regione Lombardia. Nella delibera è indicato l’ammontare dei danni denunciati e quindi pagati negli ultimi dieci anni, quasi 800mila euro anche se è lecito pensare che i danni siano stati di gran lunga maggiori e sempre a scapito di colture di pregio come meleti, vigneti e uliveti.
Riteniamo però che sia giunto il momento, vista anche l’appartenenza politica del Ministro dell’Agricoltura Centinaio, competente in materia di caccia, di reintrodurre lo storno nell’elenco delle specie cacciabili, scelta questa che sarebbe condivisa non solo dal mondo venatorio ma anche da quello agricolo.
Forse qualche associazione venatoria ha scoperto solo adesso l’acqua calda???