I cacciatori e i dirigenti sono abituati, secondo Federcaccia Brescia, a recarsi presso l’ufficio postale per saldare in una soluzione unica questa tassa, quella regionale e la tessera assicurativa, senza dimenticare la concessione del capanno che è obbligatoria per i capannisti. Le Poste sono preferite dagli anziani e molti cacciatori lo sono, oltre che poco abituati agli sportelli delle banche.
La Regione Lombardia, inoltre, sta imponendo il bonifico e questo vuol dire anche l’apertura di un conto, condizione non sempre alla portata di tutti. Federcaccia Brescia è convinta che l’assessore all’Agricoltura, Giovanni Fava, abbia capito tutto questo, ma le iniziative rimangono poco comprensibili. Il suggerimento dell’associazione venatoria è quello di dividere la cifra tra i 70mila cacciatori della regione e modificare il valore della tassa per evitare disagi ancora più onerosi.