Nella consueta rubrica “Cacciapensieri” la Federcaccia provinciale di Brescia è tornata a parlare della Legge di Bilancio approvata negli ultimi giorni dal Consiglio Regionale della Lombardia. Per i cacciatori lombardi sono state introdotte diverse novità, in particolare quella relativa alla segnatura sul tesserino venatorio al momento della raccolta dei capi e dell’accertamento degli abbattimenti. Oltre a questa novità, il testo ha eliminato la sospensione del tesserino in caso di addestramento cinofilo e di attività venatoria nelle “zone rosse” e in quelle di ripopolamento e cattura.
L’associazione non riesce a capire perchè addestramento e prelievo siano tollerati in zone come queste, considerate dalla legge quelle adatte per l’irradiazione della selvaggina. Il discorso è valido soprattutto per la lepre, anche perchè l’Ambito Territoriale di Caccia “Unico” di Brescia ha pagato quest’anno ogni capo 203 euro. Per la Federcaccia l’emendamento rischia di incentivare gli acquisti sui mercati esteri, quindi non è comprensibile una tolleranza del genere.
L’associazione non ha gradito nemmeno il plauso da parte di quelli che sono stati definiti “pseudo-cinofili”. FIDC Brescia ha infine ricordato come non ci siano limiti alle immissioni nel caso in cui la selvaggina venga catturata nel territorio provinciale, mentre i numeri tendono a diminuire in caso di acquisto.