Se accadono atti di cronaca nera, siamo in una società in preda all’anarchia? Il problema è che siamo alle solite, cioè alla fine delle cosiddette “missioni” in terra bresciana e bisogna far tornare i numeri, dimostrare che i soldi, tanti, spesi sono stati ben spesi e quindi bisogna trovare i finanziamenti anche per il prossimo anno. Sarebbe bello avere una statistica seria, un resoconto, dei risultati ottenuti negli ultimi 10 anni e forse si scoprirebbe che l’illegalità è sempre meno diffusa. Il prelievo illegale della piccola migratoria si è ridotto in modo drastico ed i numeri lo testimoniano, ma ciò nonostante Brescia, le sue valli, Lumezzane e lo straordinario Monte Ladino sono sempre nel centro del mirino, oggetto di menzogne e maldicenze.
Ma contrariamente agli animalisti i cacciatori hanno cambiato mentalità e sanno benissimo che non è una stupidaggine una sanzione penale per il prelievo di una specie protetta. Sanno benissimo che ci vogliono poi avvocati, spese importanti e che al momento del rinnovo del porto d’armi la Questura, applicando la legge, considera ostativo al rilascio una sanzione penale. A Brescia ci sono più di 20.000 cacciatori, sicuramente qualcuno infrange la legge e come tale è sanzionato: ma dire che esistono zone franche, enclave ed altre stupidaggini del genere è semplicemente falso. Farebbe invece piacere che gli animalisti che frequentano i monti di Lumezzane, della Val Trompia, della Valle Sabbia facessero proprio lo spirito imprenditoriale di queste genti, la cultura del lavoro, lo sprezzo per fatica e sacrificio. Altro che enclave….