Il nuovo testo
Regione Lombardia ha pubblicato il calendario venatorio 2024 con tutti gli allegati riguardanti le varie ex province, il calendario integrativo e la relazione tecnico scientifica a supporto delle disposizioni integrative, il calendario riduttivo. Insomma, l’insieme degli atti compone un malloppo la cui lettura, aldilà del tempo necessario, risulta come sempre di lenta comprensione; di certo la semplificazione tanto declamata non appartiene al mondo delle regole certe e semplici che tanto invochiamo. Ma ora almeno è pubblicato ed è sulla falsariga di quello che è stato presentato nei giorni scorsi alle Associazione venatorie in Assessorato. E gli scostamenti ragionati rispetto alle considerazioni di ISPRA paiono fortemente motivati ed in grado di resistere ad eventuali opposizioni nei tribunali che, non facciamoci illusioni, arriveranno come sempre. Perché anche se si scrivesse tutto ciò che ci viene proposto nei pareri le opposizioni ci sarebbero comunque da chi ha nel nome e nella propria missione la abolizione della caccia.
Un carniere che non convince
La questione che ci lascia perplessi e non condividiamo, e che abbiamo già evidenziato anche a Regione Lombardia, riguarda la chiusura anticipata al 20 gennaio della caccia a cesena e sassello, senza particolari motivazioni. Per quest’ultimo si pone anche il limite complessivo di prelievo di 90 capi all’anno. Così come si poteva osare di più su talune specie acquatiche anche mettendo in atto protocolli e formazione come avviene in regioni limitrofe.
Valichi alpini
Crediamo comunque si sia stilato un provvedimento nel suo insieme accettabile e che tiene conto di tempi di prelievo sanciti dalla legge nazionale e regionale, cosa che noi continuiamo a chiedere con convinzione. Appare poi sancita, sino a diversa determinazione, l’immediata chiusura dell’esercizio venatorio nel raggio di mille metri dai 42 valichi alpini individuati (Fonte FEDERCACCIA BRESCIA – CACCIAPENSIERI).