La deriva dell’animalismo
Gli animalisti italiani si stanno sempre più radicalizzando e di conseguenza perdono il consenso di una parte dell’opinione pubblica. E’ normale che succeda quando si perseguono scelte impopolari, ideologiche oltre la normale comprensione. E le cronache dalla provincia di Pavia ci offrono alcuni esempi lampanti di questa nostra convinzione. Innanzitutto la vicenda legata all’associazione “Cuori liberi” che si occupava di dare assistenza a svariati animali, tra cui parecchi suini, vittime a loro dire di non meglio specificati maltrattamenti. Fin qui nulla da eccepire, ognuno impiega il proprio tempo come meglio crede . Gli animali sono custoditi in un’area nel comune di Zinasco, colpita dalla PSA, la Peste Suina Africana ed il virus ha colpito anche i maiali dell’associazione. Sono morti alcuni esemplari ed allora l’ATS pavese ha disposto la soppressione di tutti gli esemplari così come capitato in molti allevamenti della zona.
Una totale perdita di ragione
Di fronte all’intimazione dell’autorità sanitaria gli animalisti si sono opposti ed alla fine, di fronte alle telecamere di curiosi e organi di stampa, ci hanno pensato Polizia e Carabinieri, in tenuta anti-sommossa, a riportare l’ordine. Una semplice ricerca in internet propone numerosi video dell’accaduto. Ma è normale arrivare a questi limiti, con i manifestanti immobilizzati a terra? E’ così difficile capire che si sta parlando di sanità pubblica, che si deve tutelare un comparto economico che da lavoro a miglia di allevatori e relativi dipendenti? Queste scene denunciano una totale perdita della ragione, un’escalation di violenza che purtroppo noi cacciatori conosciamo bene essendo già iniziati nella nostra provincia i danni a carico di sguass, quagliodromi e capanni. Ma l’assurdo si è raggiunto a Bereguardo, sempre in Provincia di Pavia, dove una ventina di animalisti hanno cercato di ostacolare il Palio degli Asini, tradizionale appuntamento per la festa del patrono san Zeno. Il manipolo di manifestanti con la solita aggressività ha cercato di impedire la corsa, millantando presunti maltrattamenti, per altro inesistenti, provocando la rivolta della folla presente.
Ideologia oltranzista
Solamente la presenza delle Forze dell’Ordine, che invece che dedicarsi ai veri criminali devono perdere tempo con queste banalità, ha salvato i dimostranti che sono stati fatti salire a bordo delle auto di servizio e sono stati allontanati. Anche in questo caso i fatti accaduti sono stati riportati dagli organi di stampa locali. Ha fatto bene il pubblico a ribellarsi, fanno bene le autorità a far rispettare e leggi per tutti ma quello che preoccupa è l’arroganza degli animalisti che in nome di un’ideologia oltranzista fanno uso della violenza e della resistenza in modo seriale, normale, senza nutrire dubbi sulla liceità delle loro azioni. Forse un inasprimento delle pene, penali e pecuniarie, metterebbe un po’ di ordine tra questi signori. A fronte di un Regolamento Europeo che ad oggi commina una sanzione penale ad un cacciatore che ha due cartucce al piombo in tasca e si trova in una zona umida abbiamo la totale impunità di persone che non rispettano le disposizioni delle Aziende sanitarie e che vogliono impedire il regolare svolgimento di una banalissima corsa di asini attesa e seguita da migliaia di persone. La buona notizia è che la pubblica opinione comincia a reagire e forse chiederà anche ai propri rappresentanti eletti al Parlamento di reagire con un inasprimento delle pene (fonte: Federcaccia Brescia).