Lorenzo Bertacchi, presidente della sezione provinciale di Bergamo della Federazione Italiana della Caccia, è intervenuto con un comunicato ufficiale in merito alla possibile apertura degli impianti di cattura per il rifornimento di tordi sasselli e cesene da richiamo. Bertacchi ha fatto riferimento ai proclami di un’altra associazione venatoria, spiegando come non sia giusto illudere i cacciatori e i proprietari degli stessi impianti. L’altra associazione, l’ANUUMigratoristi, aveva affermato che sarebbe sufficiente un atto di coraggio del Ministero dell’Ambiente per l’apertura.
Federcaccia Bergamo ha ribadito che le condizioni della mancata concessione delle deroghe sono note da tempo, visto che il Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia ha annullato gli ultimi provvedimenti adottati in modo legittimo. Uno dei problemi principali è rappresentato dalle piccole quantità e Bertacchi ha indicato i tre momenti fondamentali per aprire i roccoli. Anzitutto, bisogna avvisare l’ISPRA entro e non oltre il 30 aprile, poi ci si deve conformare a un suo eventuale parere positivo e infine motivare esaurientemente l’apertura in caso di parere negativo.
Il 30 aprile è passato da tempo e la Regione Lombardia non ha avvisato l’Istituto in merito all’apertura dei roccoli, dunque l’intera procedura diventa impossibile. Ecco perchè l’ottimismo sull’eventuale legittimità del Ministro dell’Ambiente è soltanto dannoso e controproducente. La nota di Federcaccia Bergamo si conclude ricordando che le promesse di apertura dei roccoli da parte di assessori e funzionari regionali non sono mai giunte all’associazione venatoria.