L’ente parco ha poi rinnovato la stessa VINCA qualche mese fa, anche se una cosa del genere non è prevista dalla legge. In questo modo è stato imposto all’UTR di revocare le autorizzazioni per i capanni e i procedimenti di revoca sono cominciati lo scorso mese di novembre con la sospensione immediata della caccia. Prima dell’udienza di metà dicembre si è proceduto con le revoche nonostante fosse necessario attendere la pronuncia del Tribunale Amministrativo Regionale.
L’intera materia verrà ora decisa a maggio, il mese in cui giungerà a conclusione il ricorso al TAR, senza dimenticare la richiesta della Lega per l’Abolizione della Caccia (LAC) di chiudere anche i capanni terrestri. Federcaccia è pronta a difendersi nelle sedi opportune per contestare i metodi usati per arrivare a questo risultato. Federcaccia Brescia e Federcaccia Bergamo sono unite per venire a capo della situazione, tenendo conto delle palesi forzature procedurali e giuridiche che hanno caratterizzato le richieste della LAC.