La Federcaccia provinciale di Ancona ha pubblicato una nota per parlare dell’Ambito Territoriale di Caccia AN1. L’associazione ha ricordato come nel corso degli ultimi tre rinnovi del comitato direttivo ci sia stato un trasformismo assoluto. Ecco come la storia è stata ricostruita in questo comunicato: “Il rappresentante Arci Caccia eletto come rappresentante dei cacciatori dieci anni fa, 5 anni dopo si ricandida per il rinnovo del Comitato, ma viene bocciato dall’assemblea ed è costretto ad uscire… ma per poco.
All’indomani della votazione infatti, la Provincia di Ancona lo nomina, casualmente proprio lui, quale proprio rappresentante! Sembra la storia del gatto che fai uscire dalla porta e ti rientra dalla finestra. Passa altro tempo, emerge la bufala dei numeri di Arci caccia a livello regionale e con il principio della rappresentatività la loro presenza viene ridotta ai minimi termini all’interno dell’assemblea. Legambiente ha inoltre candidato come suo unico rappresentante “l’arcicacciatore”, e con questo esempio di coerenza da parte di entrambe le associazioni, il nostro affezionatissimo alla poltrona raggiunge il suo obbiettivo. Viene eletto presidente il rappresentante Federcaccia.
Giustamente viene proposta la vice-presidenza agli agricoltori, rappresentati con due componenti della Coldiretti e uno della Cia. A dimostrazione del proprio impegno a difesa e tutela degli interessi dei propri iscritti cosa fanno le due associazioni? Declinano la carica e fanno molto di più: propongono a garanzia di una corretta gestione del territorio che tenga presente le istanze dei loro associati chi? Ma è ovvio: la figura che meglio interpreta questo pensiero non può essere altro che il rappresentante di… Legambiente! Sì, avete letto bene. Noi a questo punto ci arrendiamo, pensando che di fronte a un tale atteggiamento non resti che affidarsi al consiglio dei grandi saggi.
E tra sostegni palesi e voti sommessi, astenutosi soltanto il rappresentante Federcaccia, ecco che il nostro camaleonte, su proposta agricola viene eletto vice-presidente con il benestare anche delle altre associazioni venatorie presenti (Libera Caccia e Italcaccia). Ora ci chiediamo: ma Coldiretti, che ha avuto il coraggio di autosospendersi dagli Atc marchigiani nel precedente mandato, lasciando di fatto senza rappresentanza quasi il 70% degli agricoltori della regione e oggi per rafforzare la sua posizione rinuncia alla vice-presidenza, che interessi di categoria persegue? E le richieste avanzate insistentemente per avere l’autorizzazione ad abbattere qualsiasi specie di ungulato che si presenti sui loro terreni, a chi chiederanno di metterle in pratica, ai tesserati Legambiente? E questi ultimi, sanno di essere rappresentati da un cacciatore? Saremmo lieti che finalmente non trovassero in questo niente di strano, ma ci permettiamo di avere dei forti dubbi. E voi?”