Un messaggio di sette anni fa
“Caro presidente, come può essere che un’opera così espressiva come il monumento al cane che scopro ora sopra il Passetto, sia in questo stato di degrado e abbandono..?” Questo l’incipit della mail che un docente della Sapienza in vacanza a Numana indirizzò circa sette anni fa a Federcaccia provinciale. Il professore, del quale con rammarico ho perso traccia, era un cacciatore, sicuramente sensibile e appassionato. Gli risposi subito promettendo l’impegno per restituire dignità alla bella opera voluta dal grande cinofilo anconetano dott. Giorgio Gramignani e senso di gratitudine che l’uomo deve al cane, “la più onesta creatura di Dio”, come l’aveva definita Pietro l’eremita.
Un contesto di incuria
Al gruppo bronzeo su roccia viva, realizzato nel 1967 dal maestro Ernesto Coppaloni, era stata mozzata la coda del pointer e asportati diversi caratteri della dedica, in un contesto di incuria. Si può o meno condividere la caccia che è passione antica come l’uomo, ma la cinofilia, anche venatoria, ne è la migliore immagine. Per alcuni anni non ho avuto riscontro dall’amministrazione comunale dorica, ma caparbiamente non ho mai abbandonato l’iniziativa, finché il supporto, la disponibilità di alcuni consiglieri comunali, regionali e la condivisione del sindaco Silvetti hanno consentito di restituire alla città il monumento restaurato con una breve cerimonia avvenuta lunedì 26 febbraio.
I ringraziamenti di rito
Citando la dedica dettata da Gramignani riportata sulla pietra ringrazio quanti hanno reso possibile il restauro e partecipato alla reinaugurazione (il Sindaco, i consiglieri regionali Marco Ausili e Maria Grazia De Angelis, l’avv. Maurizio Barbieri per il gruppo cinofilo anconetano e il suo presidente, il maestro restauratore Guido Armeni, la figlia del dott. Gramignani, l’ing. Dario Girimonte per l’amministrazione comunale e quanti appassionati cinofili e cacciatori presenti. “Ai nostri amici d’ogni tempo e d’ogni paese, dagli umili ai campioni che con perfetto amore a noi tutto donarono chiedendo solo affetto” (Federazione Italiana della Caccia sezione provinciale di Ancona – Ivo Amico)