La Federcaccia dell’Abruzzo ha deciso di presentare un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per affrontare la questione del calendario venatorio relativo alla stagione 2018-2019. L’annuncio è giunto direttamente dal presidente regionale, Ermanno Morelli. L’istanza si contrappone a quella del WWF che ha già scatenato una polemica furibonda in questa regione: l’obiettivo è quello di tutelare i cacciatori abruzzesi e rispettare le leggi che regolano il calendario stesso.
Secondo quanto riferito da Morelli, inoltre: “Con il calendario venatorio 2018-19 l’assessore Dino Pepe ha superato sè stesso, pubblicandolo il 2 agosto e aggiornandolo, in versione peggiorativa, il 4 settembre. Tra le tante situazioni illegittime l’assessore riesce a scavalcare leggi regionali e nazionali, obbligando la caccia al beccaccino nel mese di gennaio, solo da appostamento fisso o temporaneo. Peccato che non sia stato avvertito che è un provvedimento illegittimo”. Altro motivo di perplessità e il minor tempo a disposizione per quel che concerne la caccia alla beccaccia.
Per il presidente: “In Italia si caccia anche a gennaio, mentre il calendario venatorio abruzzese prevede, nella sua ultima versione, la sottomissione alle decisioni dell’ISPRA per il periodo 2019. Sarebbe opportuno capire su quali basi ha preso questa decisione. Le incongruenze sono tante altre, come la regolamentazione della caccia dentro Sic e Zps, già normate a livello nazionale ed europeo, e dove eventuali divieti dipendono dall’adozione di un regolamento di gestione, ad oggi inesistente”.