Le alternative sono quindi due, un nuovo calendario o modifiche consistenti a quello attuale, in modo che sia possibile il prelievo di beccacce, cesene, tordi bottacci e tordi sasselli fino al 20 o al 30 gennaio prossimi. L’associazione ha ricordato il parziale accoglimento del ricorso contro lo stesso calendario da parte del Consiglio di Stato (la caccia alla beccaccia è stata invece sospesa a fine 2016).
Di conseguenza, questa pronuncia confermerebbe la relazione carente e poco adatta della Regione Abruzzo, oltre che non idonea a superare tutte le questioni sollevate dall’ISPRA. Infine, non è mancato il confronto con le altre regioni italiane che hanno utilizzato in modo più diligente i dati scientifici, prevedendo la chiusura del periodo venatorio alle specie citate sopra tra il 20 e il 31 gennaio 2017 senza alcun problema giuridico.