Fausti Senator 20/70 – La Fausti di Marcheno vanta una proposta varia e differenziata nelle sue tipologie di fucili spaziando dalle canne lisce a quelle rigate e ancora dai sovrapposti alle doppiette: proprio in quest’ultimo settore la progettualità aziendale e le capacità realizzative si sono mostrate decisamente agguerrite cogliendo da un campo semiabbandonato una fiorente messe di successi. Negli anni passati l’imperversare del semiauto aveva messo in ombra il sovrapposto e quasi fatto scomparire la doppietta, il fucile più classico per la caccia, in particolare quella con il cane da ferma o da seguita. L’archetipo del cacciatore con la “doppia” dalla lunga cinghia buttata di traverso sulle spalle restava nell’immaginario del mondo venatorio, ma confinata lì, nei ricordi ben più che nella pratica. Le sorelle Fausti erano depositarie di una lunga tradizione di tale fucile e, andando controcorrente, si sono dedicate allo sviluppo e all’ingegnerizzazione produttiva così da proporre ancora e sempre di più la doppietta quale fucile tuttofare: tuttofare perché oltre a crederci vi hanno lavorato sopra con passione e perizia per disporre di tante varianti che vanno dal classico calibro 12 ai piccolissimi .410 passando per tutta la scala della numerazione inglese, a cui si aggiungono le canne rigate, anche qui con dovizia di scelta per la cameratura con particolare attenzione alle tradizionali cartucce europee e statunitensi a collarino. Tornando alla meccanica di queste doppiette si può scegliere la robusta e funzionale batteria derivata dalla Anson & Deeley, con le sue apprezzate molle a V, oppure compiere un passo importante, anche dal punto di vista economico, e optare per quella tipo Holland & Holland con acciarini su piastre laterali e doppia stanghetta di sicurezza. A completamento della raffinatezza e della classe insite negli allestimenti interni si compie ancora un passo del tutto particolare: si lasciano i calibri medi con tutte le loro prerogative e ci si accomoda sulla preziosità di un piccolo calibro ponendosi shakespirianamente a discettare non tanto su essere o non essere quanto piuttosto su 28 o .410 Mg.? Il vecchio amore per il 28 maturato agli inizi nel capanno ed esplicato anni dopo nella caccia col cane ha avuto la meglio: non stiamo a porre considerazioni balistiche che ci porterebbero ben al di là dello spazio disponibile e della pazienza di chi ci segue, ma ci fermiamo a una considerazione estetica affermando, a nostro gusto e piacere, che il diametro di canne del 28 è assai più consono, elegante e armonioso con la sua bascula dalle misure specifiche. Ciò affermiamo e che tutti i .410 Mg., compreso quello che sta nella nostra rastrelliera, ci perdonino per l’affronto.
La doppietta Senator
L’appellativo di estrazione latina in Casa Fausti significa doppietta del massimo livello e uno sguardo d’insieme con qualche approfondimento sui particolari mette in luce le caratteristiche: partiamo dalla bascula dove la miniaturizzazione fa assumere un garbo particolare alle forme principiando dai seni di bascula compressi nella zona posteriore ed evidenziati da una sottile, evidente filettatura lucidata che scende con una minima spianatura, fonte di un bel chiaroscuro, a cui si rivela consequenziale il profilo aggettante dei piani delle canne. La linea prosegue con l’arco a tutto sesto in cui è ricavato l’incasso della parte anteriore della cartella distendendosi poi ai bordi del dorso con filetti di buon rilievo e nastri che li affiancano, il tutto lisciato con cura e senza incisioni così da apprezzare un lavoro di elevata manualità. Torniamo alla testa di bascula dove l’infossamento fra i seni dà il via alla bindella concava e liscia posta fra le canne e, arretrando, alla sede modellata con gusto su linee tondeggianti per il disco della chiave, del tipo con perno separato fissato da vite e controvite; il corpo allungato e convesso termina con il pulsante ovale, zigrinato e compreso nelle incisioni che arricchiscono elegantemente l’insieme. Non manca a tale fine di raffinatezza la codetta superiore dove va considerato il profilo a due ordini con delicate curve di raccordo, l’apice a punta e l’inserimento della slitta della sicura con tasto a rilievo.
Canne, tenute e chiusure
La corretta lavorazione della superficie esterna delle canne e, parimenti, dell’interno con gradienti di raccordo studiati per ottimizzare lo sfruttamento della piccola carica sono certo fattori da evidenziare, ma ancora di più va posto in rilievo il sistema di giunzione. Sono ormai assai rare le canne assemblate con il demibloc comprensivo delle due metà dei tenoni: qui si fa fatica scorgere il filo di giunzione apprezzando nel contempo sia la scelta tecnica che la perfezione esecutiva di un lavoro da osservare con rispetto. I profili vedono il semicerchio anteriore per l’aggancio al perno di rotazione e i due scassi sulle superfici posteriori per l’inserimento della slitta di chiusura mossa dalla chiave. Nella bascula si notano le mortise cieche ricavate nella tavola e separate dal traversino: le superfici di attrito sono giustamente segnate così come quelle del giro di cerniera anteriore dove sporgono appena i denti di monta degli acciarini e quelli più piccoli delle batterie degli eiettori alloggiate nel testacroce.
Gli acciarini e gli scatti
Le immagini affiancano le parole nella descrizione del meccanismo dove i grandi maestri del passato hanno esplicato la loro arte: il sistema tipo Holland & Holland consente i rapporti dovuti all’incrocio della retta fra perno del cane e punto di aggancio nella noce del dente di scatto e fra questo e l’asse della leva di sgancio (i famosi 90°) assicurando uno stacco netto, rapido, pulito e leggero, senza strisciamenti: le due superfici a contrasto infatti muovono staccandosi fra loro, senza attriti. L’angolo fra loro è garante di sicurezza di tenuta, incrementata dalla doppia stanghetta che intercetta il cane qualora, per un urto, dovesse perdere il contrasto con la leva di scatto. Qui abbiamo un monogrillo meccanico, ben modellato, con pesi intorno a 1400/1650 g: per i puristi la Casa prevede il montaggio di un doppio grilletto.
La Fausti ha sempre posto un occhio di riguardo alla scelta dei legni, uno dei fattori che per primi saltano all’occhio dell’appassionato e del cliente: un noce di corretta stagionatura prelevato da una pianta matura mostra i vasi ben mineralizzati e una superficie che ha preso in modo eccellente la politura passata dai diversi stadi operativi per giungere alla finitura a olio che esalta perfettamente il fondo marrone di media intensità ravvivato da venature brune intense e di accattivante disegno. Le linee sono offerte all’occhio dell’osservatore in tutta la loro classicità, funzionale ed elegante con l’impugnatura all’inglese dalla sezione romboidale e asta pienotta con la linea dei migliori maestri italiani.
Per concludere
La quotazione di questo fucile non è certo lieve, ma nessun oggetto di bellezza e di rilevanza tecnica può esserlo: disporre della cifra e assicurarsi un pezzo di archibugeria dove le macchine abbiano compiuto un certo lavoro, ma le mani degli specialisti ne abbiano compiuto ben di più, è una soddisfazione che si protrae negli anni. Senza considerare poi che l’evoluzione dei tempi e l’arte di fare, proprio fare i fucili sarà sempre più patrimonio di pochi, pochissimi Maestri.
Scheda tecnica
Costruttore: Fausti Stefano SrL – Via Martiri dell’Indipendenza, 70 – 25060 Marcheno (BS) – Tel. 030861475 – Fax 0308610155 – e-mail [email protected] – Web www.faustiarms.com
Modello: Senator 28
Tipo: fucile basculante a due canne lisce parallele
Calibro: 28/70
Bascula: blocco in acciaio legato lavorato di fresa – misure specifiche per il calibro
Finitura: argento vecchio con incisioni a bouquet di rose e girali fini – guardia con codetta lunga
Tenute e chiusure: doppia Purdey inferiore con due tenoni inferiori e tassello scorrevole comandato dalla chiave
Canne: lunghezza 60-63-65-67½-71-73-76 cm unite con sistema demibloc –– forature pari a 14,0 mm
Strozzature fisse: CL / *** – altre a richiesta o strozzatori intercambiabili
Percussione: acciarini tipo H. & H. montati su piastre laterali smontabili a mano
Congegno di scatto: monogrillo meccanico non selettivo o bigrillo a richiesta
Sicura: a slitta sulla codetta superiore di bascula – blocca gli scatti
Eiettori: automatici con batterie nell’astina (a richiesta estrattori manuali)
Linea di mira: bindella superiore liscia e concava – bindellina inferiore intera – mirino rotondo in ottone
Calciatura: in legno di noce Grado 5 finito a olio con impugnatura all’inglese (a richiesta a pistola o Principe di Galles) calciolo a legno (non riportato) – asta all’inglese con svincolo a pompa con pulsante – zigrini a passo fine
Incisione: manuale e firmata dal maestro Muffoli
Peso: circa 2500 g (secondo lunghezza delle canne)
Prezzo: ,00 iva inclusa
Valigetta: in ABS VL 150