Fauna: Verona, allarme lupi sui monti della Lessinia da Coldiretti, “Necessario tutelare gli allevatori”.
Lunedì a Bosco Chiesanuova uccise cinque vitelle e altrettante ferite. Allevatori, amministratori locali e operatori turistici chiedono aiuto ma la Regione frena: “Non possiamo fare nulla”. Al lupo, al lupo… Nessuna burla, l’allarme lupi sui monti della Lessinia è reale così come la richiesta di aiuto, o meglio di una soluzione, da parte di allevatori, amministratori locali e operatori turistici.
Dopotutto il bilancio di quanto accaduto lunedì a malga Moscarda di Bosco Chiesanuova è inequivocabile: cinque vitelle uccise dai lupi, altre cinque gravemente ferite. Un fatto che costringe il proprietario a ritirare la mandria dal pascolo con un mese d’anticipo. “Dobbiamo scegliere se tutelare le aziende agricole della montagna o i lupi perché siamo di fronte ad un fatto gravissimo – ha dichiarato a L’Arena Claudio Valente, presidente di Coldiretti -, la presenza di questi predatori è diventata insostenibile”.
“Il danno non è soltanto di tipo economico, – prosegue Valente – perché oltre alla perdita di capi, bisogna anche registrare i danni indotti dallo spavento e dallo stato di stress provocato dagli assalti in quelli che sopravvivono, con conseguente riduzione della produzione di latte e rischio di aborti. La presenza dei lupi sta scoraggiando in molte aree l’attività di allevamento, mettendo a rischio anche il tradizionale trasferimento degli animali in alpeggio che, oltre ad essere una risorsa fondamentale per l’economia montana, rappresenta anche un modo per valorizzare il territorio e le tradizioni culturali che lo caratterizzano”. Di qui le richieste, arrivate da più fronti, di intervenire per “spostare gli animali” in aree più selvagge.
Ma dalla Regione arriva l’altolà. “Non ci possiamo fare niente – ha spiegato a Il Corriere di Verona l’assessore alla caccia Daniele Stival – così ha stabilito il ministero delle Politiche forestali e l’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Insomma lo Stato, che è il “titolare” di questi animali”. E a detta di Stival non aiuterebbe di certo l’eventuale uscita dal progetto Wolfalps, come proposto da alcuni amministratori locali: “I lupi rimarrebbero comunque, verrebbero meno i risarcimenti e gli strumenti di difesa contro gli animali. Forse bisogna prendere in considerazione – conclude Stival – di non lasciare più le mandrie abbandonate all’aperto”.
( 28 agosto 2014 )
Fonte: VeronaSera