Fauna selvatica: secondo uno studio i camosci delle Alpi sono rischio sopravvivenza a causa dei cambiamenti climatici, gli esemplari sono molto più magri negli ultimi trent’anni.
Lo studio, pubblicato sulla rivista ‘Frontiers in Zoology’, ha usato le registrazioni dei cacciatori nelle Alpi italiane per monitorare il peso medio del camoscio a partire dagli anni ’80, scoprendo che in questo breve arco di tempo gli esemplari si sono ‘ristretti’ in modo considerevole mentre il termometro è salito di 3-4 gradi.
”Il declino delle dimensioni corporee attribuito al cambiamento climatico è molto diffuso nel regno animale, con parecchie specie di pesci, uccelli e mammiferi che si stanno rimpiccolendo. Tuttavia – spiega l’autore dello studio Tom Mason – i decrementi che osserviamo qui sono sorprendenti. Gli impatti sul peso del camoscio potrebbero porre un problema reale sulla sopravvivenza di queste popolazioni”.
Diversi studi hanno dimostrato che le minori dimensioni degli animali si legano al cambiamento climatico a causa della ridotta disponibilità di cibo o di un calo del suo contenuto nutrizionale. Per i ricercatori, tuttavia, in questo caso a cambiare non sono stati i pascoli alpini, ma il comportamento dei camosci, che affrontano i periodi caldi risposando di più e trascorrendo meno tempo in cerca di cibo.
24 ottobre 2014
Fonte: Quotidiano.net