Danni alle imprese
Arriva un fondo regionale di 200mila euro destinato a ristorare i danni alle imprese agricole “nelle aree a gestione programmata della caccia” causati dalla fauna selvatica nel periodo che va dal 1° luglio 2023 al 1. luglio 2024. La Regione, dunque, si è prodigata per trovare le risorse, e questo è un ottimo risultato raggiunto, ma non basta. A dirlo, oggi, è Cia Veneto che specifica: coprono appena il 22% del fabbisogno. I danneggiamenti dichiarati tra il secondo semestre del 2023 e il primo dell’anno in corso ammontano complessivamente a oltre 900mila euro.
I contributi massimi
Stando, infatti, a quanto stabilito dalla relativa Delibera di Giunta regionale, la 991 del 27 agosto 2024, ogni singola azienda agricola potrà ricevere da Avepa, Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura, dei contributi fino ad un massimo di 25mila euro. “Riconosciamo all’amministrazione regionale l’impegno per aver accantonato uno specifico fondo, ancorché non sufficiente al fine di ristorare tutti i danni -sottolinea il direttore di Cia Veneto, Maurizio Antonini-. La strada intrapresa è quella corretta, ma va implementato il relativo capitolo di bilancio”.
Indennizzi adeguati
Una richiesta, questa, che Cia Veneto inoltra direttamente alla Regione e al Ministero competente, spiegando che i cinghiali, ma non solo, distruggono interi raccolti di cereali, così come i vigneti. E lo fanno anche semplicemente attraversando i campi. “Servono -conclude Antonini- adeguati indennizzi. In ogni caso, tale criticità non va scaricata soltanto sul mondo dell’agricoltura. L’aumento dei costi di produzione, i mutamenti climatici e, appunto, la fauna selvatica rischiano di mettere ko il settore agricolo veneto. Alle Istituzioni chiediamo un supporto concreto e non generiche promesse” (fonte: CIA).