Ordine del giorno
Un Piano per l’agricoltura e l’alimentazione che metta al centro il reddito delle oltre 11mila imprese agricole della provincia. Cia invita i 101 Municipi padovani ad approvare nei rispettivi Consigli comunali un ordine del giorno finalizzato a “promuovere e attuare, per quanto di propria competenza, le politiche, le azioni e gli interventi finalizzati ad un vero rilancio del primario”. Il 2023 è stato un anno particolarmente difficile per gli agricoltori, precisa il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato, “a causa delle avversità meteorologiche, delle fitopatie, degli elevati costi di produzione e di una complessa congiuntura di mercato”.
Filiera e non solo
Nei mesi scorsi la Confederazione ha avviato un confronto serrato con le Istituzioni nazionali ed europee, sottoponendo ai decisori politici una piattaforma di ampio respiro. Fra i punti fondanti della stessa, spiega Trivellato, “in primo luogo va definita una norma per il riconoscimento di un equo prezzo dei prodotti lungo la filiera”. Necessario, poi, valorizzare le imprese agricole garantendo uno snellimento burocratico e un giusto riconoscimento economico per chi, da sempre, agisce come custode del territorio. Serve, inoltre, adottare una legge quadro nazionale per il consumo zero del suolo agricolo che includa un deciso “no” a nuove cementificazioni o a pannelli solari a terra (la città di Padova è già cementificata per quasi il 50% della superficie).
Politica agricola comune
Per quanto riguarda la risorsa idrica, “bisogna procedere con la costruzione di grandi invasi a usi plurimi, in grado di risolvere il problema della carenza idrica e di contrastare le alluvioni e, più in generale, il dissesto idrogeologico”. Capitolo fauna selvatica: “Da attivare un percorso di raccordo di tutte le leggi regionali per rendere operativa ed applicabile la legge nazionale, passando dal concetto di protezione a quello di gestione”. Relativamente alla crisi climatica “oggi più che mai dobbiamo puntare sulla ricerca agricola, anche varietale. Le Tea, Tecnologie di evoluzione assistita, sono una priorità per colture resistenti ai patogeni e resilienti ai cambiamenti climatici”. Oltre alla revisione della Pac, la Politica agricola comune. “Siamo tenuti a renderla maggiormente agile, capace di orientare i contributi verso la tutela del reddito delle imprese e non sulla rendita fondiaria e per politiche attive di gestione del rischio”.
Burocrazia insostenibile
A tal riguardo, “accogliamo con grande favore i segnali dati dall’Ue sull’alleggerimento della pressione finanziaria sul mondo rurale, grazie all’estensione del quadro temporaneo sugli aiuti di Stato. La Pac va adattata ad un contesto in continua mutazione, come sottolinea il presidente”. Urgente alleggerire gli agricoltori da una burocrazia divenuta, ormai, insostenibile: “l’Europa ha compreso quanto sia importante un settore agricolo resiliente e sostenibile per la sicurezza alimentare dell’Unione”. “Chiediamo di incontrare le amministrazioni comunali per un reale confronto sull’attuale situazione, che permane critica -conclude il presidente di Cia Padova-. I Municipi svolgono una funzione centrale a favore del comparto; motivo per cui chiediamo ai Consigli comunali di adottare l’ordine del giorno proposto”.