Dalla Siberia arriva sull’Europa e da noi in Italia il vento gelido chiamato Buran e ci si chiede dagli osservatori ornitologici dove siano finite le Cesene.
Raro negli ultimi trent’anni. Da record, come documentano le temperature eccezionali rimaste nella storia. Questo è il “buran”, vento gelido della steppa, massa d’aria proveniente dalla Siberia accompagnata da neve finissima capace anche di oscurare la vista.
Sospinta dall’altrettanto raro anticiclone russo, è arrivato in Italia, con conseguenze che il passato può già raccontare. Come il grande freddo del 1956. O più recentemente, ma con temperature meno gelide, la nevicata straordinaria del 1985. L’anticiclone russo – siberiano ha già lasciato tracce nella sua corsa verso l’Italia.
In Russia, precisamente in Carelia, il termometro ha toccato i -37°C e anche la città di Arcangelo è scesa per la prima volta sotto i -30 gradi. Da queste zone il grande gelo è arrivato con temperature che hanno registrato picchi negativi in Polonia, Romania e Turchia.
In questo contesto meteorologico le Cesene – si domandano gli uomini dell’Osservatorio ornitologico FEIN che seguono da vicino ogni accadimento di quest’inverno, improvvisamente diventato freddissimo – dove sono andate? E così non pochi capannisti che, contro ogni speranza, hanno continuato a frequentare il capanno fino a fine gennaio?
Al di qua delle Alpi non si sono viste, tanto meno nel sud della Francia. E così nella parte centro-meridionale della nostra penisola. In Grecia altrettanto. E’ un mistero affascinante che sarebbe bello riuscire a risolvere per meglio conoscere questo mitico “grande turdide”!
A proposito di questi grandi geli, ci si domanda ancora che senso abbia voler posizionare in questo periodo di metà gennaio la migrazione pre-nuziale di Tordo bottaccio e Tordo sassello come invece alcune amministrazioni regionali, tanto per accontentare le richieste di petulanti ambientalisti, hanno deliberato chiudendo anticipatamente la caccia a tali specie attraverso i propri calendari venatori!
Fortunatamente, su certi dogmi (ormai da lungo tempo da noi messi in discussione), cominciano a circolare consistenti dubbi, tanto è vero che la Corte Costituzionale con una recente sentenza (n.16/2012) ha ritenuto infondata la richiesta di incostituzionalità in merito alla legislazione regionale della Sardegna, laddove è stato costituito l’Osservatorio regionale o, in sua attesa, apposito Comitato Tecnico Scientifico per ogni studio e ricerca, nonché consulenza alla Regione, esattamente sulle materie ritenute sino a oggi esclusivo appannaggio dell’ISPRA.
Ecco, quindi, che ogni strapotere potrebbe diluirsi tanto da non rendere più “costituzionalmente” valida questa assurda esclusiva delegata ad un ente scientifico che forse non può rappresentare le realtà territoriali di un’Italia tanto lunga e tanto diversa per meridiani, ambienti, tradizioni e cultura.
ANUU Migratoristi