Anche l’ANUUMigratoristi sta seguendo con attenzione il problema della segnatura della fauna migratoria sul tesserino venatorio. Come spiegato dall’associazione, si tratta di un contributo importante dei cacciatori per il controllo e monitoraggio dei capi di selvaggina, anche se ogni azione deve essere un comportamento pratico e non uno stravolgimento dell’attività sul territorio. La richiesta di segnare i capi dopo l’abbattimento significa farlo in ogni condizione di tempo e di luogo.
Il pensiero dell’ANUU a tal proposito è presto detto. La dicitura “subito dopo l’abbattimento” deve essere intesa come il capo di selvaggina migratoria che è stato materialmente raccolto a seconda della caccia svolta. L’associazione ritiene che una regolare attività venatoria potrebbe essere caratterizzata dalla segnatura dell’anatide abbattuto in acqua una volta raccolto e riportato al capanno (dunque in piena sicurezza).
Ugualmente, il turdide cacciato da appostamento fisso deve essere segnato al ritorno nel capo dopo aver raccolto il volatile. L’ANUU suggerisce quindi un approccio modulato in base alla forma venatoria per evitare errori e interpretazioni contestabili della vigilanza. Dunque, la parola “abbattimento” va considerata nel momento della caccia alla migratoria che si sta svolgendo, sempre in totale sicurezza. La nota dell’associazione si conclude con l’auspicio di una interpretazione di buon senso.