Nato da una felice intuizione di Serena Galvani e realizzato, quest’anno, grazie alla collaborazione instauratasi tra l’ O.F.I. (Ordine dei Falconieri d’Italia) e i Fratelli della Costa della Tavola di Trieste, il Trofeo ha avuto come protagonisti alcuni Falconieri di eccellente livello provenienti da regioni limitrofe, Veneto, Lombardia, Emilia-R. e Toscana- e numerosi Fratelli della Costa delle Tavole di Trieste, Castel Lova, Bologna e Lugano.
Di seguito un breve excursus di carattere storico, per cogliere le analogie e le consonanze che accomunano due arti antiche e nobilissime, nate con l’uomo agli albori della civiltà: la Falconeria e la Marineria. Entrambe queste arti – perché di vere e proprie arti si tratta – si rivolgono a ciò che – per l’occhio umano – non ha confini, il cielo e il mare ed entrambe richiedono la stessa grande passione, attenzione, così come creatività, perseveranza ed expertise, requisiti senza i quali l’Arte declina con malinconica approssimazione.
Ruggero da Flor, figlio di un mastro falconiere di Re Federico II di Svevia – figura che certo non ha bisogno di presentazioni – all’età di otto anni fu cooptato dall’Ordine dei Cavalieri del Tempio e iniziò ad andare per mare. Intelligenza versatile, volontà e determinazione, fecero di Ruggero il più esperto conoscitore delle arti marinare e il più coraggioso navigatore di cui disponeva la flotta Templare. Al giovanissimo Ruggero fu, quindi, affidato il comando della più moderna e della più bella delle navi templari: il “ Falco “ denominata anche “ Falcone del Tempio “. Deciso a vendicare la morte del padre, ucciso per mano degli Angioini, Ruggero rese i suoi servigi agli Aragonesi, acerrimi nemici di questi ultimi. Tale circostanza fu decisiva nel determinare la sua metamorfosi: il Templare divenne Pirata, ma il Pirata Ruggero non mutò mai il suo animo nè il suo sentire profondo di combattente e mai cessò di battersi, con valore, per una causa che riteneva giusta. Alla testa della Compagnia di Ventura Catalana, Ruggero accumulò ricchezze, onori e tanto potere da destabilizzare la successione al trono dell’Impero Bizantino, ragion per cui il legittimo erede lo fece assassinare a tradimento nel corso di un banchetto.
Come allora Ruggero, i Fratelli della Costa di oggi solcano il mare, hanno un rigoroso codice deontologico e sono organizzati in “ Tavole “ a seconda del luogo di provenienza: la rappresentanza, quest’anno, della Tavola di Lugano, ha conferito all’evento un valore internazionale: legami amicali possono stabilirsi ben oltre i confini del proprio Paese quando si è accomunati dalla stessa passione e quando si scruta, in lontananza, il medesimo orizzonte.
Ospiti ed osservatori esterni sono stati accolti con grande amicizia e cordialità dal Presidente dell’O.F.I., Alessio Pizziol e hanno constatato, con non poca sorpresa, quanto complessa sia stata l’organizzazione e quanto articolata sia stata anche la gestione del Trofeo in tutti i suoi aspetti. La consolidata e cameratesca ritualità che, passo dopo passo, ha scandito il protocollo seguito dai Fratelli della Costa durante il Trofeo, è stata complemento ideale delle rigorosissime procedure codificate dai Falconieri durante la caccia con il falco e, di queste ultime, è divenuta cornice pregiata.
I Fratelli della Tavola di Trieste hanno offerto il Trofeo Challenge al Falconiere vincitore che, secondo le regole del mondo nautico, dovrà custodire con cura il Trofeo per un anno intero e restituirlo poi all’Organizzazione un mese prima della successiva manifestazione.
In sequenza temporale, il Trofeo reca il nominativo di ogni Falconiere vincitore. Per la cronaca Giuseppe Chiodi è il Falconiere che si è aggiudicato il Trofeo della scorsa edizione 2014, mentre per il 2015 è Ivan Busso, accompagnato dal Lgt. Della Tavola di Castel Lova Ulderico Rigon. Il Falconiere che risulterà vincitore per tre anni consecutivi si aggiudicherà definitivamente il Trofeo.
Per motivi esclusivamente organizzativi, la seconda edizione 2015 del Trofeo Ruggero da Flor come anche la prima, si è rivolta ad un ristretto numero di Falconieri e, come da prassi, ciascuno di essi è stato accompagnato sul campo di volo da un Fratello della Costa che ha condiviso tutti i momenti della caccia a stretto contatto con il Falconiere e ha contribuito, con il suo comportamento, al punteggio finale per la classifica generale. Oltre infatti a divulgare l’arte della Falconeria, é intendimento degli organizzatori evidenziare le consonanze di queste due Arti antiche, oltre a tenere viva nella memoria individuale e collettiva la tradizione millenaria e gloriosa della Marineria e della Falconeria.
Il regolamento di caccia ha previsto che la gara si svolgesse secondo la duplice modalità di cosiddetti “alto volo “ e “ basso volo “. La selvaggina è stata ricercata con l’ausilio del cane. I giudici di gara, Francesco Lanzieri e Presidente dell’O.F.I. Alessio Pizziol, hanno attribuito un punteggio per ciascuno dei seguenti indicatori rilevabili oggettivamente: comportamento del Falconiere, comportamento del falco e del cane, sintonia tra il Fratello della Costa e il Falconiere. La somma dei singoli punteggi ha determinato, a insindacabile giudizio dei giudici, il totale attribuito a ciascuna coppia e i totali parziali hanno costituito la classifica finale.
Il Trofeo Challenge 2015 è stato assegnato al Falconiere Ivan Busso e alla Tavola di Fratellanza di Castel Lova.
Di seguito l’elenco dei falconieri partecipanti:
- Chiodi Giuseppe – vincitore dell’edizione 2014
- Volpin Enrico
- Vinelli Massimo
- Leone Antonio
- Pasquariello Agostino
- Busso Ivan
- Barone Gianluca
- Frison Giovanni
- Mottin Stefano
- Mazzetti Roberto
- Trovato Matteo
- Gaeti Franco
Le riprese fotografiche sono state effettuate da Serena Galvani – che, oltre ad essere considerata fotografa ufficiale dei raduni di Falconeria, è anche Fratello della Costa della Tavola di Trieste- da Cesare Lucini, Fratello della Costa della Tavola di Lugano e da Riccardo Camusso. Il clima quasi primaverile è stato determinante per la perfetta riuscita della manifestazione.
La premiazione è stata effettuata dagli organizzatori dell’evento, Serena Galvani e Alessio Pizziol alla presenza del giudice di gara Francesco Lanzieri e la serata si è conclusa con lo Zafarrancho dei Fratelli della Costa, con il loro saluto e con il tradizionale Golpe de Canon sparato a più mandate in onore di tutti i Falconieri.
A tutti i protagonisti è stata riconosciuta una miniatura di Castel del Monte (lo storico castello pugliese di Federico II) e ottimi Merlot per i brindisi d’arte.
Non può mancare il ringraziamento ai proprietari dell’Agriturismo Corte Aurora di Bruso di Cona che hanno contribuito al buon esito della giornata, grazie all’atmosfera piacevolmente informale della loro ospitalità e alle prelibatezze della loro cucina.
B.C. e S.G. (Bice Chiappalone e Serena Galvani)
Uff. Stampa Serena Galvani 335.383288