Pochi giorni fa Michl Ebner, numero uno di FACE (Federazione Europea delle Associazioni per la Caccia e la Conservazione), ha deciso di scrivere una lettera al nostro ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti. Il motivo principale è rappresentato dalla questione EU Pilot e alla procedura di infrazione che riguarda il nostro paese. La missiva è stata indirizzata per conoscenza anche a diversi eurodeputati italiani, vale a dire Renata Briano, Paolo De Castro, David Sassoli e Damiano Zoffoli. Ebner ha spiegato di aver seguito molto da vicino i due anni consecutivi in cui i calendari venatori italiani sono stati ridotti attraverso l’esercizio del potere sostitutivo. Il presidente si è detto rammaricato del ricorso a una misura d’urgenza di questo tipo per una semplice richiesta di informazioni da parte della Commissione Europea.
FACE ritiene che la misura del Ministero sia una vera e propria rinuncia a tutelare i diritti dei cittadini italiani, anche perché altri stati membri sono soliti adottare atteggiamenti più fermi in occasioni simili e nel pieno rispetto delle leggi comunitarie. Ebner vuole mettere a disposizione i servizi tecnici e giuridici della federazione per risolvere il caso nell’interesse dell’Italia. Il paradosso, però, è rappresentato dalla domanda di Bruxelles senza risposta nonostante l’intervento del dicastero sui calendari della caccia. Proprio per questo motivo l’EU Pilot è ancora aperto.
Come ricordato da FACE, la guida della Commissione Europea alla disciplina della caccia permette espressamente alle regioni degli stati membri di decidere le date delle stagioni venatorie diverse rispetto al Key Concept di alcune specie, a patto che ci siano dati scientifici a supporto della decisione. Le sentenze dei tribunali amministrativi regionali della Liguria e della Toscana hanno messo in luce come questi stessi dati siano la discriminante nella definizione dei calendari di caccia, pertanto la federazione si augura che il Ministero dell’Ambiente non interrompa l’attività legittima senza alcun motivo valido.
Per Ebner, le sentenze appena menzionate sono la testimonianza chiara che le regioni italiane hanno lavorato bene, colmando le lacune dell’ISPRA e aggiornando i dati scientifici sulla migrazione prenuziale di alcuni uccelli con studi personali. L’invito rivolto a Galletti è quello di riconoscere la validità degli studi e di attuare un piano di raccolta ed elaborazione dati, in modo da far nascere un comitato nazionale in cui far partecipare anche le associazioni venatorie e che sia in grado di risolvere il conflitto tra i diversi portatori di interessi. Alla stessa maniera il presidente crede che si possa trova una soluzione concreta e corretta al problema degli storni, magari con un prelievo in piccola quantità.