Invito a comunità locali e scientifiche
Descritta da alcuni come una nuova “caccia al lupo”, la Commissione europea (CE) sta ora invitando le comunità locali, gli scienziati e tutte le parti interessate a presentare dati aggiornati sulle popolazioni di lupi e sul loro impatto, a complemento di una richiesta già rivolta agli Stati membri nell’aprile 2023. Sulla base di questi aggiornamenti sui progressi tecnici e scientifici – fa sapere FACE – la CE prenderà in considerazione, se del caso, una proposta per modificare lo status di protezione, aggiornare il quadro giuridico e introdurre ulteriore flessibilità in linea con la Direttiva Habitat. La piena attuazione dell’articolo 19 è una richiesta che la FACE e altri gruppi rurali avanzano da tempo – si veda la dichiarazione congiunta del marzo dello scorso anno. Un’altra richiesta chiave formulata nella recente campagna #SignForHunting della FACE è quella di compiere “valutazioni accurate delle popolazioni di grandi carnivori basate su criteri adeguati”.
Quindi, cosa farà la Commissione Europea con tutti questi nuovi dati scientifici raccolti dalle comunità locali, dagli scienziati e da altre parti?
Per FACE, la CE potrebbe seguire due strade diverse:
– Riconoscere le tendenze positive stabilite scientificamente e procedere con una procedura di modifica degli allegati.
OPPURE
– Continuare come al solito. Continuare a valutare lo stato di conservazione del lupo utilizzando unità biogeografiche inadeguate (link), che danno l’impressione di uno stato in peggioramento piuttosto che di una popolazione in continua crescita ed espansione. Finora, questo approccio ha portato a un aumento della protezione e dei conflitti a livello nazionale.
Il punto di vista della FACE
A parte lo stato di salute della popolazione europea di lupi, che sta chiaramente raggiungendo la soglia di contenimento in molte parti d’Europa, il problema principale rimane di natura pratica e legale. L’Allegato IV (protezione rigorosa) sta creando una situazione quasi impossibile: Le linee guida della CE non sono chiare, i tribunali nazionali sono molto cautelativi e la CE rimane attiva nel perseguire le violazioni della legge (ad esempio il link), e tutto ciò è frustrante per le comunità rurali. Secondo il presidente della FACE, Torbjörn Larsson “Dal nostro punto di vista, è difficile abbinare la dichiarazione della Presidente della Commissione Von der Leyen che invita le autorità locali e nazionali ad agire dove necessario, con la stessa Commissione, che è così disposta a intraprendere o minacciare azioni legali quando tali azioni vengono intraprese a livello nazionale. Per andare avanti, è necessario riconoscere chiaramente che lo status del lupo non è problematico e l’articolo 19 della Direttiva Habitat deve essere applicato”.