Evento online
Il 9 aprile, l’Intergruppo “Biodiversità, Caccia, Paesaggio” del Parlamento europeo ha ospitato un evento online dal titolo “Downlisting the Wolf: A Way Forward for the EU” (Declassamento del lupo: una via da seguire per l’UE), in collaborazione con la Federazione Europea per la Caccia e la Conservazione (FACE) e l’Organizzazione Europea dei Proprietari Terreni (ELO). L’evento ha riunito oltre 250 partecipanti online e i principali stakeholder per discutere le implicazioni della proposta della Commissione europea di adeguare lo status di protezione del lupo ai sensi della Direttiva Habitat. Questa proposta fa seguito al voto del Comitato permanente della Convenzione di Berna, che ha approvato l’iniziativa dell’UE di declassare il lupo da “rigorosamente protetto” a “protetto” ai sensi della Convenzione. L’evento dell’Intergruppo ha discusso di come questo cambiamento possa contribuire a un approccio più equilibrato alla conservazione e alla gestione del lupo in tutta l’Unione europea.
Uno stato di conservazione favorevole
L’eurodeputato Juan Ignacio Zoido (PPE, Spagna), Presidente dell’Intergruppo, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, affermando che “è particolarmente significativa, in quanto cerca di trovare un equilibrio tra il mantenimento degli obblighi degli Stati membri di garantire che le popolazioni di lupo rimangano in uno stato di conservazione favorevole e l’obiettivo di garantire loro la possibilità di agire con più flessibilità per una gestione efficace”. Il Vicepresidente dell’Intergruppo, l’eurodeputato Herbert Dorfmann (PPE, Italia), ha accolto con favore la proposta della Commissione di declassare lo status di protezione del lupo commentando che “questo riflette il successo degli sforzi di conservazione. Ora è essenziale garantire che la proposta legislativa venga adottata senza ulteriori emendamenti e senza ritardi”.
Un livello di protezione più elevato
Andrea Vettori, Capo Unità per la Biodiversità presso la DG Ambiente della Commissione Europea, ha chiarito l’ambito giuridico: “La proposta della Commissione, se adottata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, darà maggiore flessibilità agli Stati Membri nella gestione delle popolazioni locali di lupo. Gli Stati Membri avranno comunque la possibilità di mantenere un livello di protezione più elevato, se ritenuto necessario dalla legislazione nazionale. Poiché il lupo rimarrà una specie protetta, le misure di conservazione e gestione degli Stati Membri dovranno comunque raggiungere e mantenere uno stato di conservazione soddisfacente. Pertanto, gli investimenti in adeguate misure di prevenzione dei danni rimangono essenziali per ridurre la predazione del bestiame”. Il Dott. John Linnell, ricercatore senior presso l’Istituto norvegese per la Ricerca sulla Natura, ha osservato che “il declassamento rappresenta una nuova direzione per la conservazione del lupo in Europa. Alcuni Paesi hanno operato per anni con lo status di Allegato V per anni senza effetti negativi. Tuttavia, questo cambiamento impone una seria responsabilità alle autorità nazionali e regionali per la fauna selvatica e ai cacciatori, che devono gestire la specie in modo sostenibile. Mentre ci addentriamo in territori inesplorati, spero davvero che possiamo documentare ciò che accade e imparare dalle diverse esperienze che diversi Paesi e regioni realizzano, imparando dai nostri errori e dai nostri successi. La coesistenza è un lavoro in corso senza fine e nessuno ha tutte le risposte, quindi dobbiamo monitorare e adeguarci costantemente.
Presenza incontrollata
Niall Curley, Consulente Politico Senior presso il Copa-Cogeca, ha sottolineato la necessità di flessibilità nazionale: “Alla luce dell’aumento della popolazione di lupi in tutta Europa, il Copa-Cogeca è fermamente convinto nel proporre politiche equilibrate e basate sulla scienza, che garantiscano la tutela sia dei mezzi di sussistenza degli agricoltori sia della biodiversità che tutti noi sosteniamo. Pur riconoscendo il ruolo che i lupi svolgono nell’ecosistema, non dobbiamo sottovalutare il profondo impatto che la loro presenza incontrollata ha sulle comunità rurali. Misure efficaci, tra cui le strategie di gestione sostenibile e un equo indennizzo per le perdite di bestiame, sono essenziali per salvaguardare il futuro dell’agricoltura e la coesistenza con la fauna selvatica. È fondamentale che gli Stati membri abbiano la facoltà di farsi carico di una questione nazionale e proporre una soluzione nazionale basata sulle migliori pratiche, ma anche sulle capacità giuridiche”.
Necessità di miglioramenti
Da parte sua invece, Friedrich Wulf, responsabile della Campagna Internazionale per la biodiversità di Friends of the Earth Europe, ha espresso preoccupazione per il declassamento del lupo. Ha sottolineato la necessità di raggiungere uno stato di conservazione favorevole, mentre la maggior parte delle popolazioni di lupo in Europa si trova ancora in uno stato di conservazione sfavorevole, che non vi sono prove scientifiche a giustificazione della proposta e che l’uccisione non selettiva dei lupi potrebbe portare a tassi di predazione del bestiame più elevati. Anche se la proposta di declassare il lupo venisse accettata, gli Stati membri sarebbero liberi di mantenere un livello di protezione più rigoroso, cosa che dovrebbe essere fatta soprattutto laddove le prossime relazioni ex art. 17 evidenzino la necessità di miglioramenti. Ha inoltre invitato gli Stati membri a sostenere misure di protezione come recinti a prova di lupo e cani da pastore in modo adeguato e non burocratico, come parte di uno sforzo collettivo per raggiungere la coesistenza. L’evento è stato moderato dal Dott. Jürgen Tack, Segretario Generale dell’ELO, che ha sottolineato l’importanza del dialogo e di un processo decisionale politico basato sui dati concreti: “La necessità di avere una definizione standard di stato di conservazione soddisfacente e del metodo per misurarlo è fondamentale per un dibattito scientificamente fondato. Troppo spesso, si ricorre a interpretazioni individuali in funzione degli obiettivi prefissati dalle parti interessate” (Fonte Ufficio stampa FACE).