Due giorni fa, martedì 1° marzo 2016, il Parlamento Europeo di Bruxelles ha ospitato una accesa e importante discussione che ha riguardato la direttiva europea sulle armi da fuoco: il coinvolgimento di cittadini, cacciatori e tiratori sportivi ha impreziosito l’appuntamento e la sintesi dell’incontro può essere quella di una critica generale della proposta di revisione della legge sia da parte dei politici che della gente comune. Di cosa si è parlato esattamente? La proposta di revisione è stata avanzata cinque giorni dopo i terribili attacchi terroristici di Parigi e le critiche non sono mancate sin dall’inizio.
I dubbi sono stati espressi anche dai membri del Parlamento Europeo, nonostante diversi punti siano condivisibili come ad esempio la migliore tracciatura delle armi da fuoco e la cooperazione tra forze di polizia. Il panel è stato organizzato da FACE (Federation of Associations for Hunting and Conservation of the European Union) e ha alternato interventi di rilievo per quel che riguarda questo argomento. Secondo Karl-Heinz Florenz, presidente dell’Intergruppo Parlamentare che si occupa di Biodiversità, Caccia e Agricoltura, ha spiegato come non vi sia alcun collegamento tra il possesso legale di un’arma civile (caccia e sport) e il rischio di nuovi attentati terroristici.
Secondo Florenz, inoltre, è inaccettabile che i cittadini siano bloccati da leggi del genere e restrizioni sproporzionate e non necessarie che non permettono di aumentare in alcun modo la sicurezza. Uno dei punti più controversi della proposta è stato il divieto di utilizzo delle armi da fuoco a causa della loro eccessiva somiglianza con quelle militari, una misura che non ha trovato alcuna giustificazione. Riguardo poi all’età minima, alla custodia, alla validità temporale e ai test medici legati a queste armi, i membri del Parlamento hanno rigettato la proposta della Commissione Europea di richiamare il principio di sussidiarietà, secondo cui gli stati possono adottare leggi create su misura in base alle caratteristiche nazionali.
Vicky Ford, parlamentare europea, ha dato voce alle preoccupazioni relative agli interessi dei tiratori sportivi e dei cacciatori. Tomasz Husak ha invece ribadito che è ferma intenzione della Commissione Europea migliorare la sicurezza dei cittadini tramite una stretta collaborazione tra gli attori in gioco, in modo da trovare soluzioni comuni ed efficaci. Torbjörn Larsson ha riconosciuto come sia stato un vero e proprio choc per i cacciatori essere al centro di una discussione legata al terrorismo e al traffico illegale di armi: a suo dire, i cacciatori sono amanti della natura e osservano correttamente le leggi, di conseguenza non si può recare loro danno come sta avvenendo invece con la direttiva.
noi cacciatori, tiratori da poligono ed amanti delle armi siamo super controllati perche nel momento in cui acquistiamo un arma sia noi che la armeria abbiamo l’obbligo di denciarla alle forze dell’ordine questo vale anche per le munizioni poi ci obbligate a detenerle in armadi blindati e mi sembra pure giusto e nessuno di noi visto che alle nostre armi ci teniamo in modo particolare si sognerebbe mai di liberarsene percio le armi che vanno in mano ai delinquenti in generale sono i traffici illeciti che fanno tutti gli stati con il benestare dei loro governi che per il dio denaro sarebbero disposti a qualsiasi cosa percio non rompete le palle a noi e passatevi una mano sulla coscienza se ne avete una.
certo quando non vi fa comodo dite che il commento e stato duplicato cosa ce che non va non e veritiero o forse lede i vostri interessi bene vorra dire che abbandonero face book e lo consigliero anche ad i miei amici arrivederci e grazie
Gentile Rocco, noi dello Staff non abbiamo nessun interesse a non pubblicare un commento. Il motivo del ritardo di pubblicazione è dovuto al fatto che per scelte editoriali, tutti i commenti devono essere verificati e approvati uno alla volta. Le auguro buona giornata. Lo Staff di Caccia Passione.