I cacciatori europei sono profondamente preoccupati per le notizie relative alla peste suina africana (ASF o PSA) rilevata in due cinghiali in Belgio. Gli animali infetti sono stati trovati nel comune vallone di Étalle, nella provincia del Lussemburgo. Questo è il primo caso segnalato di questa malattia problematica nell’Europa occidentale, che è ora presente in 10 paesi dell’Unione Europea (UE). È necessaria un’azione urgente da parte delle autorità regionali, nazionali ed europee.
Il monitoraggio e la biosicurezza – dice FACE in un comunicato diffuso questa mattina, 14 settembre, devono essere intensificati da parte di tutte le parti interessate e i cacciatori hanno un ruolo chiave da svolgere nel segnalare qualsiasi situazione anomala alle autorità competenti. Viene inoltre chiesto loro di rimanere vigili nelle proprie aree e di esercitare rigide misure di biosicurezza per impedire che la malattia si diffonda ulteriormente. Chiunque viaggi nelle regioni colpite, ad esempio trasportatori e lavoratori stagionali, dovrebbe adottare misure per impedire la diffusione della malattia.
La Federazione europea per la caccia e la conservazione (FACE) e il Consiglio internazionale per la caccia e la selvaggina (CIC) e le associazioni di cacciatori in Belgio e nei Paesi limitrofi stanno ora lavorando con una serie di partner per garantire che i cacciatori svolgano un ruolo chiave combattendo la diffusione di questa malattia e chiedono diverse azioni. In particolare FACE vorrebbe misure per la gestione dei selvatici stabilite con le principali parti interessate e il supporto delle autorità regionali, nazionali ed europee ai cacciatori. Inoltre, per l’associazione serve una azione rapida che consenta allo stesso mondo venatorio di sorvegliare le malattie della fauna selvatica.