ExpoRiva Caccia, Pesca, Ambiente si è conclusa da circa una settimana in Trentino e gli organizzatori hanno voluto far conoscere un interessante manifesto che riassume riflessioni e idee sull’attività venatoria. Che cosa c’è scritto esattamente? Nel preambolo si parla della caccia e della pesca come di attività essenziali di sostentamento per il genere umano, come succede praticamente da sempre. Il loro ruolo nella società ha caratterizzato l’organizzazione culturale, le credenze religiose e persino le espressioni artistiche.
Un filo unico lega i dipinti del ‘500 e le composizioni operistiche di Car Maria Von Weber, ma anche l’opera letteraria di Ernest Hemingway. Nei paesi industrializzati la caccia non ha più la sua storica funzione di sostentamento, ma ancora oggi rimane scandita da riti ben codificati. Cacciatori e pescatori, come si legge in questo manifesto, hanno bisogno oggi di competenze importanti, oltre a conoscenze e abilitazioni. Sette sono i punti determinanti di questo testo. Anzitutto, l’Expo trentino promuove la caccia e l’osservazione faunistica come uso sostenibile della risorsa naturale.
Il secondo ha a che fare con la tutela della biodiversità, mentre il terzo punto riguarda comunicazione e consapevolezza: la Fiera promuove iniziative comunicative per la crescita tecnica e culturale dei cacciatori. La caccia, poi, è un patrimonio culturale da preservare, senza dimenticare che l’Expo vuole promuovere l’attività venatoria come momento di immersione autentica nell’ambiente naturale. Gli ultimi due punti sono dedicati all’economia e a un impegno ben preciso: ExpoRiva incentiverà la caccia come attività economiche e di sviluppo sostenibile, inoltre non ammetterà tra le proprie iniziative aziende e prodotti in contrasto con tutti questi principi.