Secondo gli organizzatori l’obbiettivo da raggiungere è la corretta gestione del territorio affinché la caccia possa divenire una risorsa economica; un cambiamento graduale in cui i cacciatori abbiano un ruolo fondamentale nell’evoluzione dell’ambiente.
Presenti all’evento il professor Silvano Toso, fondatore dell’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ed il professor Andrea Amici. Come dice lo stesso titolo l’incontro ha tentato di dimostrare “il ruolo vitale degli istituti privati (Aziende faunistico-venatorie)” nel mantenimento e nel miglioramento degli ambiti ecologici del territorio del Lazio.
Il presidente dell’EPS-Lazio nonché vicepresidente di EPS-Italia, Galdino Cartoni, intervenendo al convegno ha sostenuto, “Il tempo delle indecisioni è terminato. Il nostro ambiente ha bisogno di essere tutelato e garantito. Il ruolo dell’uomo nella gestione del patrimonio ambientale è determinante e deve essere indirizzato all’ottenimento di quei risultati che nelle nostre aziende abbiamo in larga parte raggiunto. Seguendo le direttive Ispra e le leggi europee è possibile estendere questo miglioramento anche ai terreni liberi, cioè non gestiti da privati”.
Proseguendo ha affermato Cartoni, “Per ottenere questi risultati è indispensabile l’accordo con gli agricoltori, sul territorio dei quali si svolge l’attività venatoria. Per questo stiamo realizzando un’intesa con la Confagricoltura insieme alla quale prevediamo di cambiare la politica venatoria”.
Infine Cartoni ha concluso, “L’appuntamento di Viterbo è la tappa iniziale di un lungo percorso, che dovrà portare al cambiamento di mentalità e all’affermazione di principi tecnici, non più emotivi, nella gestione ambientale”.
Non poteva mancare al convegno Bruno Modugno, socio onorario di EPS, che ha eposto la necessità di “Rendere accessibile a tutti il consumo di carne di selvaggina è il modo migliore per tutelare e valorizzare la conoscenza delle specie selvatiche e la salute dei cittadini”.
( 11 aprile 2016 )