In questi primi quattro mesi del 2018 l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale ha registrato 39 casi, per la precisione quasi la metà delle volpi analizzate. La malattia può anche essere letale, motivo per cui non deve essere sottovalutata in alcun modo. I pericoli riguardano i cani, ma anche gatti, tassi e donnole. Il rimedio più efficace e sicuro è senza dubbio il vaccino: il cimurro viene contratto attraverso l’apparato respiratorio, mentre sono rari gli episodi di infezione tramite materiale organico.
La dose base per un cane da caccia che non è mai stato sottoposto a vaccino lo mette tradizionalmente al sicuro, senza dimenticare il richiamo dopo venti giorni. Per l’uomo, invece, non ci sono problemi, anche se il cane contagiato di cui è proprietario potrebbe diventare eccessivamente nervoso.