La Federcaccia regionale del Friuli Venezia Giulia ha lanciato un allarme importante dopo che è scoppiata un’epidemia di cimurro tra le volpi. La patologia è infettiva e va a colpire il sistema nervoso dell’animale: in questo caso, le segnalazioni riguardano la zona compresa tra Udine, Gorizia e Trieste, ma ce ne sono state anche in territorio sloveno. Per questo motivo i proprietari dei cani da caccia devono prestare la massima attenzione.
In questi primi quattro mesi del 2018 l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale ha registrato 39 casi, per la precisione quasi la metà delle volpi analizzate. La malattia può anche essere letale, motivo per cui non deve essere sottovalutata in alcun modo. I pericoli riguardano i cani, ma anche gatti, tassi e donnole. Il rimedio più efficace e sicuro è senza dubbio il vaccino: il cimurro viene contratto attraverso l’apparato respiratorio, mentre sono rari gli episodi di infezione tramite materiale organico.
La dose base per un cane da caccia che non è mai stato sottoposto a vaccino lo mette tradizionalmente al sicuro, senza dimenticare il richiamo dopo venti giorni. Per l’uomo, invece, non ci sono problemi, anche se il cane contagiato di cui è proprietario potrebbe diventare eccessivamente nervoso.