L’Ente Nazione Protezione Animali (ENPA) ha deciso di commentare gli ultimi incidenti che si sono verificati durante le battute di caccia. Gli animalisti hanno preso spunto dai numeri diffusi dall’associazione “Vittime della caccia”, secondo cui i decessi degli ultimi dieci anni sarebbero più di mille. Gli incidenti non vengono giudicati casuali dall’ENPA, ma prevedibili ed evitabili. Il calo dei cacciatori è stato invece definito un’emorragia, al punto che il mondo venatorio sarebbe oggi rappresentato sempre di più da persone anziane e in una condizione psico-fisica non ideale.
L’età media sarebbe quindi il motivo degli incidenti e dei decessi dovuti a malori o spari accidentali. L’ente si è chiesto perchè non ci siano controlli medici, al momento dilazionati ogni sei anni, in occasione del rinnovo del tesserino venatorio. L’associazione ha anche parlato del possesso della licenza di armi con il pretesto della caccia colo solo scopo di detenere in maniera legale un fucile.
Questa circolazione di armi viene considerata eccessiva dalla sigla animalista, oltre che causa di una insicurezza collettiva che starebbe avendo delle ripercussioni profonde sull’incolumità pubblica. Infine, la nota dell’ENPA si conclude con l’associazione dell’aggettivo “ludica” all’attività venatoria e con una frase volutamente ad effetto: “Un paese più armato è un paese meno sicuro“.