Unione ENALCACCIA P.T. Sezione Provinciale di Roma
Il gioco delle parti
Noi dell’Enalcaccia di Roma abbiamo, da sempre, sostenuto la validità dell’istituto dell’ATC quale strumento di gestione del territorio, che raccogliesse intorno ad un tavolo tutte le anime e le sensibilità, non “anti”, realmente interessate alla conservazione e alla consapevole fruizione delle risorse. Fedeli sostenitori della formula che vede il cacciatore prelevare gli interessi maturati del capitale faunistico, a nome e per conto della comunità, ci siamo resi disponibili ad operare affinché questo progetto si facesse, prima obbiettivo condiviso, e successivamente realtà, prendendo una netta posizione nei confronti di coloro, pochi per fortuna, che vedono ancora oggi nella pratica venatoria, un mero prelievo a senso unico.
Siamo anche convinti che il futuro della caccia passi attraverso la creazione di risorse economiche ed ambientali fruibili dalla comunità in generale, in perfetto accordo con gli agricoltori ed i loro legittimi interessi.
Siamo consapevoli, altresì, che le logiche di gestione che si possono applicare nei piccoli centri e nelle comunità rurali sono ben diverse da quelle che ci troviamo ad affrontare nella realtà romana dove la maggior parte dei cacciatori, per forza di cose, “vive” la campagna in modo diverso, ed in molti casi occasionale.
Premesso quanto detto, abbiamo chiesto fin dalle prime riunioni degli ATC, e prima ancora in quelle delle AAVV riconosciute, che la delicata questione del ripopolamento faunistico dovesse avere preminenza sulle altre, e possibilmente preceduta da bonifiche e ripristini ambientali.
Abbiamo proposto di lavorare sulle ZRC, realizzando all’interno di queste ultime quei progetti di reintroduzione delle specie stanziali più a rischio, che specialmente nei primi anni hanno bisogno di una adeguata protezione.
Abbiamo anche sollecitato una rivisitazione delle aree cinofile, e di far combaciare alcune di esse nelle ZRC, prevedendo tra l’altro, progetti di reintroduzione delle quali avrebbero goduto le aree limitrofe, sul l’esperienza della vicina Croazia.
Dopo due anni nulla di tutto questo è stato realizzato, al contrario, continuiamo ad assistere al “gioco delle parti” di quanti pretendono di gestire il territorio con tatticismi risolutori del problema contingente, legati a mere questioni di opportunità politica, ignorando un progetto strategico perché le garanzie di successo sono a lungo termine.
Oggi, nell’ATC RM2, assistiamo all’ennesima, precipitosa, soluzione di un “non problema” con il lancio sconsiderato di lepri a ridosso del periodo di addestramento cinofilo e alla vigilia della pre apertura settembrina.
Un goffo passo falso politico, prima ancora che faunistico, poiché espone il mondo venatorio alle legittime critiche degli “altri”, con relative procedure di ricorso, condannando ad un misero sterminio le lepri appena lanciate.
Enalcaccia di Roma non ci sta e prende le distanze dall’operazione dell’ATC RM2 che denuncia faciloneria è scarsa professionalità, considerando questo un atto prodromico all’uscita definitiva da una commedia che continua a riproporre all’infinito il gioco delle parti.
UNIONE ENALCACCIA P.T.
SEZIONE PROVINCIALE DI ROMA