Giovanni Damiano di Enalcaccia Cuneo ha affidato a TargatoCN una lettera molto interessante. Ecco il testo: “Mi permetto di inserirmi anch’io nel dibattito che si è fatto frenetico dopo la morte dell’automobilista albese, rimasto vittima di un grave incidente causato da un branco di cinghiali. Il mondo della politica regionale corre comprensibilmente ai ripari e già si parla di “tavolo” di emergenza con le Prefetture del Piemonte: le misure straordinarie sembrano essere già pronte a tutela dell’incolumità delle persone.
Non si può che essere d’accordo. Ma nel contempo, come cacciatore e dirigente di un’associazione venatoria nazionale, vorrei ricordare che prima delle misure straordinarie dovrebbero venire quelle ordinarie. L’ordinario per me sarebbe consentire ai 10 mila appassionati cacciatori piemontesi di esercitare la propria passione senza creare ad ogni occasione problemi e difficoltà di ogni genere. L’attuale legge regionale (la 5/2018) non va certo in questo senso, proprio perché finalizzata a “stancare” i cacciatori piemontesi con innumerevoli ostacoli e tecnicismi: basti pensare all’articolo 22 della legge citata, che parla delle misure straordinarie di intervento.
A ciò si accompagna la crescita esponenziale di parchi ed aree protette (migliaia di ettari nelle Valli Varaita e Po, a cui si sommano le superfici interessate dagli incendi di tre anni or sono) in cui non basta evidentemente il lupo a contenere gli ungulati selvatici. Caro Assessore Protopapa si ricordi che le misure “ordinarie” sono di solito le migliori, perché efficaci e soprattutto a costo zero per la collettività: del resto nessuno meglio di Noi conosce i territori e la fauna selvatica. E allora lasciateci andare a caccia. Sarebbe bene che anche il mondo della politica prendesse coscienza che il Cacciatore è una figura importante e utile, soprattutto nella gestione di alcune dinamiche che interessano il mondo agricolo. Personalmente mi auguro che di ciò si possa tener conto quando si metterà mano alla nuova legge regionale in materia di prelievo venatorio”.