La sezione provinciale di Arezzo di Enalcaccia (Ente Assistenza Lavoratori) ha indirizzato una lettera agli organi di stampa, alle armerie, al Consiglio Provinciale e ai circoli dell’ente per parlare dell’Ambito Territoriale di Caccia locale e del mancato ripopolamento delle lepri. Il presidente provinciale Iacopo Piantini ha fatto riferimento a quanto avvenuto l’estate scorsa, con il ripopolamento di fagiani definiti di pessima qualità nei sottoambiti 1 e 2. Ebbene, dopo questa negativa e recente esperienza, i 10mila cacciatori aretini hanno dovuto sopportare il mancato ripopolamento delle lepri per la corrente stagione nonostante si trattasse di un appuntamento tradizionale.
Enalcaccia Arezzo non ha affatto digerito questa scelta e ha voluto manifestare lo stato di malessere attuale e l’insoddisfazione. Come è stato ricostruito da Piantini, ogni anno la Provincia di Arezzo era pronta ad attivare la cattura delle lepri dal 9 dicembre e in sintonia con gli ATC, in modo da consentire le successive immissioni nel territorio libero. Alla fine del 2015, però, sono venute meno le competenze provinciali in materia di caccia, dunque l’ente ha deciso di non organizzare alcuna cattura, nonostante la competenza fosse ancora valida dal 9 al 31 dicembre scorso.
Enalcaccia Arezzo ritiene che le responsabilità siano da imputare anche al Comitato dell’Ambito Territoriale di Caccia e al suo presidente, in particolare a causa del ritardo con cui hanno richiesto le autorizzazioni per le catture e il ripopolamento. La Regione Toscana, nuovo ente competente, ha rilasciato queste autorizzazioni lo scorso 21 gennaio e secondo Piantini era possibile, anche se in pochi giorni, procedere con le catture fino ai primi dieci giorni del mese di febbraio, come avvenuto in passato.
La posizione della sezione aretina di Enalcaccia è stata resa nota il 23 gennaio successivo in occasione della riunione della Consulta Provinciale della Caccia, ma già undici giorni prima era stata inviata una nota all’ATC Arezzo per proporre l’attivazione nell’immediato per quel che riguarda la cattura, con le lepri da distribuire in percentuali uguali in tutti i comuni della provincia. Enalcaccia ha anche proposto l’acquisto di lepri provenienti da recinti di comprovata qualità.
Le posizioni di Federcaccia, ArciCaccia e Libera Caccia (si sta parlando sempre delle sezioni locali) non sono state però concordi, anzi le catture sono state bocciate con la motivazione del periodo ormai superato. L’Ambito Territoriale di Caccia ha dunque tenuto conto del parere della maggior parte delle associazioni venatorie e il ripopolamento non c’è stato. La lettera si conclude con il rispetto delle scelte della maggioranza ma anche con la non condivisione delle stesse.