C’è l’ok per la proroga della riconsegna dei tesserini venatori dell’Emilia Romagna. Al vaglio la possibilità di consentire gli spostamenti per l’attività di addestramento cani. Ha trovato tutti d’accordo la richiesta, avanzata qualche settimana fa dal consigliere regionale Massimiliano Pompignoli, di posticipare la data di riconsegna dei tesserini venatori alla fine del mese di giugno così come era stato fatto nella stagione scorsa, a causa del Covid. Semaforo rosso, invece, per lo spostamento tra Comuni per l’attività di addestramento cani.
L’assessore all’agricoltura, caccia e pesca, Alessio Mammi, durante la Commissione ambiente e territorio di ieri pomeriggio ha precisato che “è in iter l’adozione di una delibera di Giunta con la quale viene disposta la proroga della riconsegna dei tesserini venatori della stagione 2020/2021 dal 31 marzo al 21 giugno 2021.” “Si tratta di un provvedimento di buon senso e di una bella notizia per i nostri cacciatori” – commenta Pompignoli – “già nel 2020 la Regione Emilia Romagna aveva prorogato di 52 giorni la riconsegna dei tesserini per scongiurare il pericolo assembramenti ed evitare lunghe code agli sportelli dei nostri Comuni.
”Continuerà, invece, a non essere consentito spostarsi dalla propria residenza/domicilio per effettuare attività di allenamento/addestramento cani nelle specifiche zone autorizzate.“L’addestramento dei cani è parte di un’attività indispensabile anche per i programmi di monitoraggio della fauna selvatica. La drastica diffusione del virus e i provvedimenti ad essa conseguenti, hanno di fatto impedito sia ai proprietari di campi autorizzati all’addestramento, sia agli utenti stessi di poter allenare i propri cani” – spiega a margine della Commissione il consigliere regionale – “è da circa un anno che questa situazione si protrae, con inevitabili ripercussioni sia sul piano della sorveglianza delle popolazioni selvatiche che sul benessere degli ausiliari.
Mi sarei aspettato, da parte dell’assessore Mammi, un atteggiamento più ragionevole su questo fronte e maggiore sensibilità nei confronti dei cacciatori. Anche perché” – conclude Pompignoli – “molte altre Regioni a noi confinanti tra cui le Marche, seppur in zona rossa, hanno agito diversamente consentendo lo spostamento tra Comuni per l’addestramento cani salvaguardando, in questo modo, il benessere degli ausiliari e la loro funzione di sorveglianza”.