Ricorsi e controricorsi
La Regione sta procedendo con una serie di atti relativi al calendario venatorio 2023-24 a seguito del rinvio della stagione venatoria al 1° ottobre fissato dall’ordinanza del Tar. Ieri è stato presentato appello al Consiglio di Stato contro l’ordinanza del Tar di Bologna, in cui si accolgono alcune misure sospensive relative al calendario venatorio 2023/24. Ricorso che punterà sui periodi di apertura e chiusura della caccia e sulle giornate aggiuntive per il periodo ottobre-novembre. Il ricorso si è reso necessario, spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, caccia e pesca Alessio Mammi “in quanto ci sono degli elementi procedurali che necessitano di essere approfonditi e valutati”.
Attività specifiche di caccia
Contestualmente è stata presentata richiesta per ottenere un’udienza di merito entro dicembre, istanza presentata già allo stesso Tar il 21 settembre scorso. Si è inoltre lavorato per prolungare specifiche attività di caccia in dicembre, come quella stanziale, per recuperare le giornate perse a settembre. L’Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra), interpellato dalla Regione, ha dato parere favorevole sul prolungamento della caccia alla selvaggina stanziale fino al 10 dicembre (una settimana in più), per lepre, fagiano, starna e pernice rossa.
Altri prelievi venatori
“A seguito dell’ordinanza del Tar, che bloccava le giornate di settembre, avevamo preso l’impegno- precisa Mammi- su questa richiesta, per compensare almeno sulla caccia stanziale il periodo perso”. La Giunta regionale inoltre ha approvato il prelievo venatorio del moriglione (anatra tuffatrice), già a partire dal prossimo primo ottobre sulla base del Piano di gestione nazionale della Conferenza Stato-Regioni. “Una richiesta- spiega Mammi – che proveniva del mondo venatorio che siamo riusciti a reintrodurre”. Tutti gli aggiornamenti sulla situazione del calendario venatorio e le novità approvate dalla Giunta saranno comunicati in questi giorni alle associazioni venatorie e alle istituzioni interessate. (Fonte sito Regione EMILIA ROMAGNA)