Le modifiche al calendario 2023-2024
Calendario venatorio modificato in maniera arbitraria: una prassi ormai comune per la Giunta della Regione Emilia – Romagna quella di modificare il calendario venatorio senza il parere né della Commissione assembleare né il parere di Ispra, che diventa obbligatorio solo quando fa comodo. Ormai è noto che su ricorso della Lega Abolizione Caccia (Lac), la sezione II del Tar di Bologna, discostandosi inspiegabilmente dalla precedente ordinanza che aveva respinto per il calendario venatorio 2022-2023 la sospensiva richiesta dagli ambientalisti, quest’anno, invece, ha accolto l’istanza di sospensione di alcune importanti parti del calendario venatorio dell’Emilia-Romagna per la stagione in corso.
La normativa regionale
E anche quest’anno, il calendario viene modificato, in spregio alla normativa regionale e nazionale – evidenziano i Consiglieri regionali del Carroccio – Massimiliano Pompignoli e Matteo Rancan – firmatari del Question Time depositato questa mattina “E non è puro sofismo procedurale, perché questo calendario è stato approvato dalla Giunta della Regione Emilia – Romagna senza averne discusso l’impostazione con la Commissione assembleare competente in evidente contrasto con quanto previsto dalla normativa regionale e con effetti evidentemente lesivi delle competenze stesse dei commissari. Di fatto, la delibera sarebbe illegittima se dovesse essere impugnata”. “Mi auguro e auspico che non diventi prassi perché creerebbe un pericoloso precedente e ho già chiesto che vengo convocata la Commissione Statuto e Regolamento per fare chiarezza sul punto. I cacciatori e le associazioni hanno bisogno e vogliono risposte: non possiamo ogni anno ricorrere al Consiglio di Stato per i ricorsi che le associazioni ambientaliste avanzano contro il Calendario venatorio” – evidenzia il Consigliere Massimiliano Pompignoli che incalza “La domanda viene spontanea: è forse manchevole di alcuni elementi? Forse dovrebbe essere supportato da maggiori elementi tecnico-scientifiche? Forse era necessario rifare un nuovo calendario venatorio su maggiori elementi tecnico-scientifici? Ritengo e ribadisco, ancora una volta, che ormai è diventato imprescindibile ed improcrastinabile coinvolgere maggiormente le Associazioni Venatorie e gli Istituti Scientifici. Oppure, mi chiedo, se c’è un problema meramente politico che sottende alle lacunosità del calendario venatorio perché, mi rendo conto, che non è facile mettere d’accordo una maggioranza politica tenuta in piedi dai partiti dei verdi e degli ambientalisti.”
L’importanza dei cacciatori
“Ribadiremo sempre l’importanza dei cacciatori che rappresentano una ricchezza per il nostro territorio e ricordiamo all’assessore e alla Giunta che i cacciatori effettuano il pagamento delle tasse solo dopo l’entrata in vigore del calendario venatorio annuale o poco prima dell’inizio dell’attività stessa ed è già il secondo anno consecutivo che si vedono ridotte le giornate di caccia” – evidenziano Pompignoli e Rancan, rispettivamente Presidente della Commissione Bilancio e capogruppo nonché Segretario nazionale Emilia. Nebuloso l’Assessore Mammi sul merito dell’interrogazione e sulla procedura adottata il quale cita una serie di articoli e, al contempo, dichiara che la Regione ha finalmente valutato la possibilità di ricorrere in appello contro l’ordinanza del Tribunale amministrativo di Bologna promettendo una successiva informativa ai Consiglieri. “Attendiamo, quindi, che l’Assessore venga a riferire in Commissione Statuto e Regolamento per fare luce sulla normativa e per scongiurare che questa prassi diventi la nuova normalità” – concludono i consiglieri della Lega sollecitando la Giunta e l’assessore Mammi ad una maggiore trasparenza. (Ufficio Stampa Lega Romagna)