Anche se forse sarebbe meglio non commentare nemmeno più le uscite estemporanee del presidente regionale della Libera Caccia dell’Emilia Romagna, il rispetto per i nostri associati e per gli altri cacciatori nostri corregionali ci induce a non limitarci a prendere atto del solito comportamento di chi oltre a fare proclami alle assemblee e sui giornali nulla fa di concreto per portare consenso alla caccia e risultati ai cacciatori se non… vendere loro una assicurazione. Il presidente Libera Caccia regionale dovrebbe per esempio spiegare perché, visto che è così attento ai danni all’agricoltura, proprio lui è l’unico a non sedere al ricostituito tavolo tecnico che riunisce proprio associazioni venatorie ed agricole, che anche in questi giorni sta lavorando, fra l’altro, proprio sul tema danni in agricoltura e caccia in deroga in pre-apertura.
Per quale motivo sempre la libera caccia regionale è l’unica a non sedere al tavolo della cabina di regia regionale delle associazioni venatorie, che pure la sua sigla sostiene a livello nazionale e di cui promuove la costituzione nelle diverse regioni italiane. Forse perché è più facile così poter gridare contro tutto e tutti senza in realtà doversi preoccupare di fare qualcosa di pratico? Da parte nostra, Federazione Italiana della Caccia pensa a difendere gli interessi del mondo venatorio cercando di coinvolgere tutte le categorie interessate perché solo facendo fronte comune è possibile pensare di avere un confronto positivo con il legislatore regionale. La Federcaccia dialoga con le Istituzioni supportata da dati e suggerimenti tecnico-scientifici prodotti dal proprio Ufficio, come già fatto per il calendario regionale e come sta facendo per le deroghe e tutto ciò che riguarda la gestione faunistico-venatoria.
Nel caso specifico delle Deroghe, richiamato dal signor Fabbri, è noto che il problema nasce dai ritardi con cui Ispra ha rilasciato i dovuti pareri e dai tempi previsti dalla normativa. Federcaccia, le altre associazioni venatorie e le associazioni agricole stanno lavorando di concerto con l’assessorato competente proprio per limitare i danni da fauna e concedere ai cacciatori la possibilità di operare nelle preaperture. E la libera caccia a parte fare propaganda sui giornali, dove è in questo processo? Va riconosciuto che in Emilia Romagna gli Atti deliberati in tema venatorio non sono mai stati impugnati o sono stati ricorsi senza successo. Un risultato che è opportuno perseguire ma che non si ottiene certo forzando le cose o minacciando peraltro improbabili manifestazioni. Federcaccia dialoga con le Istituzioni in modo costruttivo per cercare soluzioni e risposte necessarie a favorire l’attivata venatoria cercando di difendere e tutelare l’interessi dei cacciatori.
Anche su questo tema stiamo monitorando in modo costante che eventuali errori, omissioni o ritardi non ricadono in modo negativo sui cacciatori e sulla normale attività venatoria, in caso contrario non mancheremo di percorrere tutte le strade necessarie per tutelare la nostra categoria. Per questo disguido riguardante la pre-apertura della caccia in deroga Federcaccia è quindi ottimista, grazie alla fiducia guadagnata presso la Regione Emilia-Romagna che ha portato i federcacciatori a essere interlocutori credibili e ascoltati dalla politica e dagli uffici competenti (I Presidenti Federcaccia di Ravenna Dante Gianstefani, di Forlì Cesena Fabrizio Muccioli, di Rimini Luciano Frisoni).
Federcaccia associazione di parte e chiaramente di sinistra e negli ultimi anni si è sempre adeguata a quello che gli diceva di fare il partito di appartenenza. Un disastro. Se vuole bene al territorio, agli agricoltori, ai cacciatori, non si è ancora accorta che il lupo sta eliminando tante Aziende agricole? Non si vive più.