Richieste di precisazioni
Sospendere l’attuazione del Piano quinquennale di controllo del colombaccio mantenendo invece il piano di controllo per la sola specie del piccione di città, responsabile della maggior parte dei danni all’agricoltura. A chiederlo è Fratelli d’Italia con un’interrogazione a firma Priamo Bocchi (primo firmatario) e Marta Evangelisti che ricorda come sia stato recentemente approvato il Piano regionale quinquennale di controllo del colombaccio e quali siano le regole introdotte, sottolineando come lo stesso piano dichiari la difficoltà di individuare esattamente i danni prodotto in agricoltura dai colombacci rispetto a quelli arrecati dai piccioni.
Danni agricoli
Alla luce di questo FdI interroga la giunta per sapere “se ritenga attendibile il dato che differenzia i danni all’agricoltura apportati da piccioni e colombacci e con quali criteri sia stato ricavato e se non ritenga che l’ammontare di 240.412 euro di danni all’agricoltura da parte dei colombacci in 8 anni (dal 2016 al 2023) ovvero di 30.000 euro all’anno non giustifichino un piano straordinario di controllo come quello adottato”.
Periodo di pre-apertura
Nell’interrogazione si chiede di sapere se l’amministrazione regionale “non ritenga che l’intervento di prelievo e abbattimento dei colombacci nel periodo di cova e allevamento della prole rischi di falcidiarne la popolazione senza significativi benefici per l’agricoltura e con un danno invece per l’esercizio venatorio, essendo il colombaccio anche un’importante risorsa faunistica e se non sarebbe meglio persistere piuttosto nel consentirne l’abbattimento dal primo settembre o tutt’al più nel periodo di preapertura, aumentando magari le giornate di caccia o il numero massimo di capi giornalieri prelevabili”. Da qui una richiesta diretta alla giunta: su vuole sapere se l’esecutivo di viale Ado Moro intenda pertanto rivedere la delibera di giunta in oggetto e sospendere l’attuazione del Piano quinquennale di controllo del colombaccio mantenendo invece il piano di controllo per la sola specie del piccione di città, responsabile della maggior parte dei danni all’agricoltura (Regione Emilia Romagna).