Tutela della pubblica incolumità
Modificare il Piano di controllo della volpe affinché gli obiettivi prefissati, legati alla tutela della pubblica incolumità ma anche della biodiversità e delle produzioni zoo-agro-forestali “possano essere realisticamente raggiunti”. A chiederlo con una interpellanza è Rete civica. Il Piano è stato approvato con delibera di giunta del 5 febbraio 2024, ricorda il consigliere interpellante, che fa notare come “le associazioni venatorie e agricole hanno inviato con largo anticipo le loro osservazioni al fine di migliorare l’attesa delibera in fase di rinnovo, ma i loro suggerimenti non stati presi in considerazione, né peraltro è stato preventivamente condiviso il contenuto della delibera”.
Munizioni atossiche
Da Rete civica si evidenziano alcune criticità come “l’utilizzo di munizioni atossiche, che non si frantumano ma che tendono a rimbalzare, ed essendo l’attività spesso svolta in pianura e lungo gli argini dei fiumi il pericolo che non si arrestino diventa molto elevato”, il tiro con ausilio di fonte luminosa da automezzo, consentito da un’ora dopo il tramonto fino alla mezzanotte, condizione che “impedisce di fatto la caccia, visto che in estate le giornate sono notoriamente più lunghe”. Infine viene sottolineato il problema delle tane create dagli animali fossori: “se però l’attività può essere azionata solo dopo una specifica istruttoria della Polizia Provinciale, a seguito della preventiva segnalazione degli operatori, sostanzialmente la tempistica di questi passaggi amministrativi determina l’inoperatività del Piano”, precisa il consigliere.
Difesa degli argini
A rispondere in aula è stato l’assessore all’Agricoltura. “Per la redazione del piano sono state tenute in debita considerazione le osservazioni degli stakeholders. Il precedente piano è stata la base di partenza: inoltre, siamo riusciti a ottenere parere positivo da Ispra per introdurre nuove modalità a difesa degli argini, come l’impiego dei cani da seguita per prevenire l’insediamento in tana. Un risultato importante che consentirà interventi più efficaci. C’è disponibilità a proseguire nel confronto ed ad apportare ulteriori correttivi qualora necessario, dopo un primo periodo di operatività del piano”. “Colgo con favore il fatto che la regione si dichiari disponibile a confrontarsi e a mettere in campo modifiche, segno che si va nella direzione auspicata”, ha concluso Rete civica dichiarandosi soddisfatta (fonte: Regione Emilia Romagna).