Nelle campagne di Oristano si tornano a temere seriamente i danni causati dalle cornacchie, oltre che dalle altre specie nocive. La Coldiretti locale ha lanciato l’allarme, visto che si prospetta una nuova stagione in perdita e con diverse aziende agricole in ginocchio proprio per far fronte alla fauna selvatica. L’associazione ha anche posto l’accento sui ritardi della Regione Sardegna e della provincia per quel che riguarda gli indennizzi relativi al 2015 e al 2016. Tra l’altro, l’Assessorato Regionale all’Agricoltura e la Commissione Regionale Ambiente non hanno fornito le risposte che ci si aspettava a tal proposito.
La cornacchia grigia tende a danneggiare le colture orticole tipiche del periodo primaverile e di quello estivo: Coldiretti Oristano ha quindi chiesto una statistica accurata e aggiornata sulla presenza dei volatili, dato che ancora non ne esiste una. Il piano di controllo degli scorsi anni, inoltre, dovrebbe essere migliorato: in tutta la Sardegna si è parlato di meno di 19mila cornacchie da contenere, duemila nella sola provincia di Oristano, numeri che per l’associazione agricola sono distanti anni luce da qualsiasi dato o censimento.
In aggiunta, c’è uno squilibrio evidente nella ripartizione dei modi di contenimento (60% per le gabbie e 40% per le armi da fuoco): in una situazione di emergenza come quella attuale le gabbie non possono essere preponderanti come avviene ora. Il presidente provinciale Giovanni Murru ha chiesto infine il censimento e la zonizzazione degli esemplari, un approccio da estendere anche ad altre specie come cinghiali e nutrie.