Il Prefetto di Isernia è stato molto chiaro nel suo intervento, sollecitato dal sindaco di Citivanova del Sannio (appunto nella provincia molisana) sull’emergenza cinghiali. Secondo la Prefettura, infatti, soltanto la Provincia può intervenire per la gestione degli ungulati che sono sconfinati fino nei centri abitati, anche se questo ente locale non ha personale disponibile e nemmeno le armi.
I selvatici sono pericolosamente vicini alle scuole, alle case e ai parchi, una circostanza che ha spinto il primo cittadino, Roberta Ciampittiello, a scrivere al Prefetto. Proprio in questi ultimi giorni si è svolto anche un incontro ad Agnone che è stato promosso dalla Coldiretti molisana per parlare di cinghiali. Il piano di prelievo regionale prevede che siano abbattuti mille esemplari e secondo il sindaco è lo stesso numero di quelli presenti nel suo comune.
La Prefettura ha fatto riferimento alla recente sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale della Liguria, secondo cui le province sono le uniche titolate a intervenire in maniera legittima nei centri abitati tramite i propri funzionari di polizia. Gli agenti presenti nell’Isernino sono scarsi, di conseguenza gli abbattimenti sono complicati, senza dimenticare l’assenza di armi lunghe, quelle adatte alla caccia di selezione. Il selecontrollo molisano partirà soltanto fra cinque mesi, probabilmente a marzo.