Un pericolo per l’uomo e per l’agricoltura: la presenza dei cinghiali in Lombardia e in provincia di Varese sta assumendo contorni preoccupanti sia per il numero di incidenti stradali provocati dagli ungulati, sia per per i danni a campi agricoli, orti e coltivazioni. Nel 2019, i cinghiali hanno provocato in provincia di Varese ben 35 sinistri stradali, un dato che pone il Varesotto secondo a livello regionale dietro soltanto a Pavia, senza considerare i danni indennizzati all’agricoltura per un valore di circa 74 mila euro.
Questo nonostante sia aumentato il numero degli ungulati abbattuti, passati da 1222 del 2018/19 ai 1452 della stagione 2019/20. «Dobbiamo ampliare il contenimento del cinghiale che sta distruggendo intere coltivazioni nelle zone pedemontane e non solo – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi – Da Roma abbiamo sentito tante promesse in questi mesi, ma pochi fatti. La Regione Lombardia va nella direzione opposta: zero ideologia e tante azioni concrete per aiutare gli agricoltori colpiti. Nel 2019 in Lombardia abbiamo contato 128 incidenti stradali causati dal cinghiale e la Regione ha rendicontato 600 mila euro di danni causati da questa specie all’agricoltura».
«Nella stagione venatoria 2019/2020 – ha aggiunto Rolfi – in Lombardia sono stati abbattuti 9.200 cinghiali, ben 1.827 in più rispetto alla stagione precedente. Questi sono i numeri che dimostrano come la caccia di selezione sia efficace se sostenuta da norme avanzate e adeguate ai tempi. La caccia di selezione infatti è passata da 2.324 capi a 3.118. I cinghiali stanno mettendo in pericolo l’agricoltura e anche la sicurezza dei cittadini, basti pensare agli incidenti mortali che abbiamo registrato». «La caccia di selezione – ha proseguito l’assessore – ripartirà a giugno mentre l’attività di contenimento è attiva, di competenza delle Province alle quali anche recentemente abbiamo sollecitato un’azione più incisiva”.
Il lockdown è stata una condizione favorevole per il proliferare della fauna selvatica. “Il lockdown – ha sottolineato Rolfi – ha favorito la proliferazione della fauna selvatica. Per questo abbiamo ritenuto necessario modificare la legge per concedere la caccia di selezione al cinghiale durante tutto l’anno anche con visore notturno. È una possibilità concessa dalla normativa nazionale – ha continuato – che vogliamo sfruttare per tutelare al meglio le aziende agricole e le comunità locali che stanno subendo i danni relativi alla presenza di questo animale. Attendiamo per martedì il via libera definitivo dal Consiglio» (Varesenoi.it).