Recentemente la Coldiretti ha accusato l’ente RomaNatura per i piani di contenimento dei cinghiali in territorio laziale. Per Legambiente, invece, le responsabilità sono altre. L’associazione ambientalista è convinta che la situazione di emergenza sia dovuta alla gestione venatoria degli ultimi anni, dunque i cacciatori sono stati additati senza troppi fronzoli. Gli abbattimenti degli ungulati sono stati definiti “sproporzionati”, senza dimenticare le strade di Roma che sono invase dai rifiuti.
Le politiche di conservazione dei parchi sono state invece escluse da Legambiente per quel che riguarda questo discorso. Roberto Scacchi, numero uno della sezione regionale del Lazio, ritiene che la gestione dei parchi da parte di RomaNatura sia un’eccellenza, in quanto volano di sostenibilità, multifunzionalità e filiera corta. Altri elogi sono stati riservati dagli ambientalisti al rilancio delle aree protette e dell’agricoltura.
Come se non bastasse Scacchi ha rincarato la dose sulla questione dei piani di contenimento dei cinghiali dell’ente, unico strumento ritenuto utile per prevenire i danni. Coldiretti Lazio ha chiesto soluzioni che non tengano in considerazione piani di questo tipo, puntando invece sulle maggiori risorse a disposizione del settore agricolo o anche la possibilità di praticare l’attività venatoria in città. Le affermazioni provocheranno sicuramente parecchio rumore tra i cacciatori laziali.