La Regione Basilicata ha stanziato nuovi fondi per affrontare l’emergenza cinghiali che affligge il territorio. Attraverso una procedura telematica, è stata aperta la possibilità di affidare a un unico soggetto la gestione integrata dei servizi. Un budget di 3 milioni di euro, composto da fondi del Programma Operativo Val d’Agri e risorse regionali, sarà disponibile per la cattura o l’abbattimento degli animali, l’attivazione dei centri di raccolta e lo smaltimento delle carcasse, nonché la produzione di carne e altri prodotti a marchio lucano.
L’obiettivo del progetto è quello di abbattere 57.486 cinghiali in tutta la regione entro un periodo di 3 anni, concentrandosi principalmente sull’area del Programma Operativo Val d’Agri Melandro Sauro Camastra, da Abriola a Viggiano, dove l’emergenza risulta particolarmente significativa.
Il termine di scadenza per la presentazione delle domande è fissato per il prossimo 7 agosto. La procedura è gestita dalla SUARB, la Stazione Unica Appaltante della Regione, con l’obiettivo dichiarato dall’assessore all’Agricoltura, Alessandro Galella, di tutelare le produzioni agricole, ridurre gli incidenti stradali e attenuare il rischio di diffusione della peste suina africana nel territorio regionale.
Le reazioni delle associazioni agricole non si sono fatte attendere. La Cia-Agricoltori si è dichiarata “misuratamente soddisfatta” per la pubblicazione del bando e ha invitato a procedere con determinazione per recuperare il tempo perso. Confagricoltura auspica che questa sia l’inizio di una risoluzione per un problema che affligge da tempo la regione. Coldiretti e Copagri considerano questa misura come un primo passo nella giusta direzione, ma sottolineano che è necessario fare di più, proponendo un abbattimento selettivo all’interno dei Parchi regionali come soluzione veramente risolutiva.